“Anche quest’anno ce le semo levate da e palle”.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Abbiamo mangiato e bevuto, ci siamo messi in fila in un interminabile
trenino, abbiamo ballato, cantato Last Christmas a squarciagola, abbiamo
esagerato e forse divertiti.
Qualcuno ha fatto una rima, qualcuno un brindisi, qualcuno ha raccontato
una barzelletta, qualcuno ha fatto la battuta.
Ci siamo esibiti in un aritmetico conto alla rovescia…10…9…8..7…6, tutti
sincronizzati e col bicchiere in mano e quando è arrivato l’anno nuovo tra
urla e schiamazzi ci siamo tuffati nelle danze e immersi finalmente in
quella “stupidità assoluta“, in quella stupidità che aspettavamo da un bel
po’, con ansia.
E quando siamo usciti da “quel posto” stanchi morti e sudati, per tornare
involontariamente a casa, qualcuno ha fatto, a conclusione di un lungo
repertorio, l’affermazione più scontata, l’affermazione che mancava:
ci siamo divertiti, e tutto il divertimento in quel momento
è stato ben visibile sul volto paonazzo di chi lo diceva.
Abbiamo ripreso la vita normale e in questi primi giorni ci stiamo
raccontando, stiamo ridendo e stiamo facendo ridere.
Nasce spontanea, nei discorsi, l’intelligente constatazione sul fatto che
i giorni di festa sono volati via troppo in fretta. Peccato!!!
Non so perché ma da qualche giorno, a proposito di feste, mi torna in
mente la frase di un vecchio film:
“ANCHE QUEST’ANNO CE LE SEMO LEVATE DA E PALLE”.