Vincitorio: “il sindaco Salvemini non sia il promoter dei cinesi ma affronti seriamente il problema”
L’allegra cena fatta dal
sindaco di Lecce Salvemini in un ristorante cinese assieme ai suoi assessori e
ad alcuni consiglieri comunali a noi di Vox Italia non è piaciuta. Questa
iniziativa all’insegna del buonismo è furviante rispetto ad un problema serio
che va affrontato in modo altrettanto serio.
Un conto è la solidarietà
alla popolazione cinese per migliaia di vittime che però si esprime in modo
ufficiale e nei luoghi giusti e un altro è il tentativo subdolo, facendo leva
sull’emulazione, di convincere i pugliesi a frequentare in massa i ristoranti
cinesi in questo particolare periodo dove finanche i bravi ristoratori italiani
stanno subendo una drastica riduzione degli incassi.
Ci auguriamo che il
sindaco Salvemini, nel ruolo anche di massima autorità sanitaria cittadina, si
sia preventivamente accertato, a tutela dei propri commensali, che in quel
ristorante cinese non si stiano utilizzando cibi importati negli ultimi mesi dalla
Cina, che la conservazione dei cibi sia a norma di legge, che i titolari
paghino regolarmente le tasse come i loro colleghi italiani, che il personale sia
tutto regolarmente assunto e giustamente retribuito, che le norme
igienico-sanitarie del locale e in particolare del vano cucina siano
rispettate, ecc.
Se l’intento del sindaco
Salvemini era di dimostrare l’assenza del coranavirus nei locali cinesi non vi
è dubbio che il metodo utilizzato nella fattispecie è assolutamente empirico ma
ci sforzeremo di credergli sulla parola pur di liberarlo da questi impegni
serali goderecci.
Dal primo cittadino di
Lecce noi di Vox Italia avremmo voluto che già avesse avuto un incontro con il
direttore generale dell’Asl su questo problema del coronavirus; che avesse
chiesto la convocazione della Conferenza dei sindaci di cui lui è presidente (è
una struttura composta da tutti i sindaci dei Comuni che formano l’ambito territoriale
dell’azienda sanitaria provinciale e che ha il compito di garantire la
concertazione e la cooperazione tra Asl e gli enti locali); che si fosse
incontrato con il Prefetto per verificare l’esistenza di un piano di protezione
preventiva; che le strutture comunali fossero state da lui attivate per la
predisposizione di misure preventive di salvaguardia, ecc.
Tutti e noi di Vox Italia
per primi, ci auguriamo che questo micidiale coronavirus non entri mai in
Puglia ma certarmente non è con il gesti scaramantici o con gogliardiche cene
nei ristoranti cinesi che questo problema può essere affrontato.