Cronaca/Giudiziaria/di Redazione
Bruno Dollorenzo, 51enne nativo di Sogliano Cavour ma residente a Galatina dove gestiva l’Aquilone, una casa famiglia in cui venivano ospitati giovani che la vita aveva messo a dura prova e che in essa speravano di trovare parziale sollievo al loro disagio, era stato condannato in primo grado a 7 anni e 6 mesi. La sezione promiscua della Corte d’Appello di Lecce ha ridotto la condanna a 2 anni e 6 mesi eliminando la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.