Rubriche/di Piero D’Errico
Il profumo di rami di pino appena tagliati, di muschio fresco, di miele e cannella.
E poi l’Oratorio, la Chiesa, quei presepi costruiti con pazienza, con cartone colorato raccolto per strada, quei pupazzi zoppicanti trovati quà e là e quella grotta che piegava tutta da un lato.