Lavori per complessivi 130.000 euro sono stati affidati alla Ditta Franco s.r.l. di Caprarica di Lecce.
Cronaca/di Redazione
Il comune di Galatina nel gennaio del 2020 è stato gratificato dal Ministero dell’Interno di un contributo di 130.000 euro da investire nel programma di interventi di messa in sicurezza del patrimonio comunale.
l’Amministrazione comunale ha deciso di investire detta somma per l’esecuzione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza dell’arteria stradale viale Don Bosco.
Con la Delibera n. 194 dell’08 settembre 2020 la Giunta Comunale ha approvato il progetto esecutivo ed ha nominato quale responsabile unico del procedimento il geom. Saverio Mengoli.
Fin qua tutto normale, tutto secondo logica e diremmo anche tutto secondo trasparenza. E’ da questo punto in poi che nascono le stranezze che guarda caso, tanto per cambiare, riguardano la parte dell’ esecuzione della gara per l’assegnazione dei lavori.
L’11 settembre è stata attivata la procedura di gara sulla piattaforma telematica ed inspiegabilmente, per chi scrive ma suppongo lo sarà anche per chi legge, il dirigente Miglietta unitamente al RUP Mengoli invece di invitare a presentare la loro offerta un congruo numero di operatori economici, scelgono dal mazzo, a propria discrezione e volontà, la Ditta Franco srl di Caprarica.
Non è dato di sapere il criterio utilizzato per questa scelta ma possiamo benissimo intuirlo fatto sta che l’esecuzione dei lavori in oggetto è stata assegnata alla Ditta Franco srl mediante “affidamento diretto“.
A Galatina, in tutti i casi di gare per l’affidamento di lavori e servizi, siamo abituati a leggere ribassi da capogiro. Abbiamo assistito a ribassi medi di un 25-30% con punte addirittura superiori al 40%.
In questo caso sapete quanto è stato il ribasso sul prezzo a base d’asta? E’ stato del 1%. Insomma su un prezzo a base d’asta di 112.539 euro, grazie all’affidamento diretto, è stato affidato l’incarico per 111.414 euro: 1125 euro di ribasso, roba da gridare al miracolo se non sapessimo che i Santi impegnati in ben altri altri campi e per faccende molto più serie.
Tutto ciò è stato giustificato, in Determina, con “l’urgenza di assegnare i lavori”, un’urgenza che onestamente non si riesce proprio a vedere a meno che l’urgenza non sia stata quella delle allora imminenti elezioni regionale, quelle si che in certi casi fanno miracoli: nella tempistica e nelle assegnazioni.