Il Sedile

“56 Voti”

Sono sufficienti 56 voti per essere il candidato “Presidente del Consiglio”

Lettere/ di Piero D’Errico

Io non so che sarà, so quello che è ora e quello che ora è, è che a OSTIA ha vinto il MOVIMENTO 5 stelle. E’ così tanta la rabbia, oserei dire l’odio, della gente verso i partiti tradizionali, hanno così tanto stancato?  Sembra proprio di si.  

Ma il problema non è il fatto che hanno vinto, il problema è il fatto che hanno vinto “nonostante tutto”. Nonostante beghe interne a non finire, espulsioni, malgoverno nelle città governate da loro.  Un fenomeno a tratti paranormale, un movimento che ha dimostrato un dilettantismo disarmante, diviso tra gossip e denunce pubbliche, dimissioni e sostituzioni da far girare la testa.  Avvisi di garanzia e iscrizione nel registro degli indagati, già loro cavalli di battaglia quando diretti ad altri, inadeguatezza allarmante e il tutto in un mix che avrebbe steso chiunque, qualunque partito. Loro hanno vinto. La città più bella del mondo, ROMA, ridotta soprattutto per colpa di altri a un cumulo di macerie, che tarda a rialzarsi o forse non riuscirà mai più a rialzarsi.

Una periferia abbandonata e trascurata, malandata e sporca, circondata da campi ROM dove vivono nella illegalità, dove “sicurezza” è una parola senza senso.

E per giunta, la forza politica che avrebbe dovuto competere con loro, il PD, si è sgretolata, quasi polverizzata. Crescere e vincere senza dimostrare nulla, senza aver dimostrato nulla, o aver dimostrato solo incapacità e approssimazione è follia pura. Sono e sarò contrario sempre, a inciuci tra partiti obbligati a mettersi insieme solo per sbarrare la strada in caso di vittoria, al M5S.  Chi vince deve governare ed io muoio dal desiderio di veder fare finalmente il “leader”a quello che a me sembra uno studente universitario fuori corso, che ha ottenuto la candidatura alla “presidenza del consiglio” con un suffragio popolare pari a 56 voti ottenuti alle amministrative del suo paese. 56 voti che lo hanno inspiegabilmente catapultato ai vertici del movimento.

Forse perché quei 56 voti rappresentano tutta la sua debolezza.

Exit mobile version