Dopo uno dei maestri nazionali della satira sociale, Melanton, stasera è stato il turno di uno dei maestri della satira politica,Staino.I lavori sono iniziati con un breve saluto del sindaco Montagna e dell’ass. Vantaggiato. Poi è toccato a lui. Non conoscevo Staino uomo, di lui conoscevo solo Bobo. Il personaggio da lui creato e reso famoso, il personaggio incerto per natura, pieno di interrogastivi perchè ogni interrogativo racchiude una ipotetitica soluzione dai risvolti non positivi. Pensando e ripensando finisce con l’incartarsi e spesso a non fare nulla. L’uomo mi ha sorpreso tantissimo, mi ha fatto venire in mente la domanda dell’intervistatore alla moglie del comico:< Suo marito è così anche in casa?>. Scopre dalla risposta che il comico in casa è serissimo esattamente il contrario di quello che si vede nello schermo. Così è stato per Staino mi è sembrato quasi che all’uomo di satira stasera si fosse sostituito l’altro Staino, il docente e l’architetto. La battuta non è mai mancata anche se colpa una cattiva acustica nella zona di ingresso del Chiostro e le bizze di un microfono molte di esse sono sfuggite, ma a prevalere sono state le sue lunghe riflessioni filtrate nelle sue esperienze di vita. Ci ha fatto vivere la sua Italia, quella vista con i suoi occhi, vissuta con le sue esperienze ed infine il rammarico assai evidente nelle sue parole per ciò che non è stato e che avrebbe potuto essere. Il professore ha riflettuto sull’italia post anni 60, l’architetto ha cercato di costruire o quantomeno trovare appigli su cui provare a fare qualcosa che potesse restituire almeno parte di quel sogno perduto. Ha parlato come’ un fiume in piena, il collega Valente che aveva il compito di smuovere il dialogo con domande riusciva appena a pronunciare poche parole che egli era già partito a spron battuto nel suo soliloquio e come un fiume in piena riversava sull’attento pubblico riflessioni e pensieri per decine e decine di minuti. Non si è tirato indietro su nulla anzi spesso ha affrontato lui stesso situazioni e personaggi del presente o del recente passato con franchezza. Il PD sulla vicenda Alfano? <Ha votato no alla sfiducia perchè doveva salvare capra e cavoli> Non si è capito bene chi fosse la capra e chi il cavolo tra Letta ed Alfano. Cosa ne pensa di Andreotti? <E’ lo spettro della satira. Non l’ho mai visto ridere sempre cupo, mai battuto ciglio> Alla fine qualcuno ha dovuto dirgli che bisognava chiudere perchè l’orario era ormai tardo. Lui avrebbe continuato ancora.