Ha contratto il virus in Sierra Leone. I colleghi di Galatina sperano di poterlo presto contattare.
Cronaca/Galatina/ di Redazione
Ha lavorato a Galatina nel reparto infettivi il medico più isolato del mondo , che ha contratto il virus ebola dopo aver soggiornato in Sierra Leone, per un progetto di assistenza medica per Emercency.
Il professionista che attualmente si trova ricoverato allo Spallanzani di Roma, ha lavorato per un paio di anni anche nel reparto di malattie infettive di Galatina, prima di trasferirsi a Enna e le sue condizioni di salute semmbrano proprio non volgere al meglio anzi sembrano peggiorare.
E’ sposato con due figlie ma completamente isolato per garantire anche eventuali problemi di discriminazione dei suoi familiari. Ricoverato ormai da qualche giorno presso l’ospedale Spallanzani di Roma, il medico poi trasferitosi ad Enna ha chiuso qualsiasi possibilità di rapporto con l’esterno.
Lui non può e non vuole avere alcun contatto neanche a distanza, per evitare che si sappia la sua identità e creare problemi di discriminazione ai suoi familiari. I suoi figli potrebbero essere additati e allontanati da scuola, amici, qualsiasi ambito sociale.
A pagare sono anche i familiari, per questo il paziente dello Spallanzani ha chiuso qualsiasi contatto con l’esterno anche a distanza, ha disattivato persino il suo profilo facebook, restando solo a combattere la malattia. L’ultimo bollettino parla, comunque, di un suo miglioramento, con un abbassamento della febbre e una reazione da parte dell’ammalato, che risponde bene alle terapie. I medici che lo hanno in cura però sono molto cauti, anche perché occorre aspettare il decorso della malattia. Quando tutto sarà finito, anche i colleghi di Galatina, sperano di poterlo finalmente contattare.