Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
“Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?” (Dal ” Dialogo di un venditore di almancchi e di un passeggere” di G. Leopardi)
Cronaca/Galatina/ di Redazione
“L’anno che sta per terminare è stato tra i più pesanti e inquieti che l’Italia ha vissuto da quando è diventata Repubblica. L’anno che sta per iniziare deve essere diverso e migliore, per il Paese e specialmente per quanti hanno sofferto duramente le conseguenze dalla crisi”. Iniziava così il discorso di fine anno 2013 del Capo dello Stato G. Napolitano. Noi invece ci eravamo lasciati, e sembra ieri, da queste pagine, pensando ad un 2014 migliore del precedente. Ma credo che non sia cambiato nulla. Nulla.
Speravamo che la crisi si attenuasse. Se lo è augurato il Presidente e ce lo siamo augurati anche noi. Anche noi speravamo di realizzare ciò che ci stava a cuore. Ma ogni anno siamo e saremo qui a riprendere sempre gli stessi discorsi, saremo sempre qui a dire di sperare, di migliorare, di combattere, di augurare… ma non cambia nulla. Nulla.
Abbiamo vissuto un 2014 ricco di momenti belli e brutti, importanti e non, a volte salienti a volte faticosi e a ricordare alcuni: un nuovo Presidente del Consiglio; la statuetta più importante del cinema internazionale torna dopo quindici anni in Italia; la crisi ucraina, la Chiesa vive una giornata storica con la canonizzazione di due papi; la violenza contro le donne indiane; lo scandalo tangenti Expo; il rinnovo del Parlamento Europeo; l’inaudita escalation di violenza dell’Isis; la febbre emorragica che colpisce l’Europa e gli Stati Uniti; il conflitto di grandi dimensioni a Gaza; il premio Nobel per la pace alla giovane Malala; l’ondata di maltempo che mette in ginocchio il Nord della penisola; l’atterraggio che resterà nella storia della sonda Rosetta sulla cometa 67P; la prima donna astronauta italiana nello spazio, Samantha Cristoforetti, che a bordo del Sojuz raggiunge la Stazione Spaziale Internazionale e per chiudere l’omicidio del piccolo Loris e lo scandalo Mafia Capitale. Non siamo qui a ricordare le morti illustri di Gabriel García Márquez, Arnoldo Foà, Claudio Abbado, Roby Williams, Giorgio Faletti, Mango, Virna Lisi e… fermiamoci qui.
E noi? Non so per voi ma per noi non è cambiato nulla. Nulla. Ognuno di noi fa il suo bilancio, chi ha coronato il suo sogno d’amore, chi ha incontrato l’anima gemella, chi ha vissuto la gioia della maternità, chi pur nella morsa della crisi è riuscito a trovare un lavoro, chi ha perso una persona cara, chi spera che questo anno che sta nascendo sia e perché no? migliore e più fortunato di quello che da poche ore ci ha salutato, chi attende nella speranza, che è sempre avvolta dalla nebbia più fitta, chi vive il dramma della disoccupazione, chi come i giovani ha il cuore colmo di aspirazioni…
Bilanci diversi per ognuno a seconda dell’esperienza ma forse è scarsa la speranza?
Chiudiamo pagina.
E tanto per cambiare e per non essere monotoni, sperando di trasmettervi fiducia nel futuro, vi auguriamo che sia un anno veramente spumeggiante e felice in tutti i sensi.