Sulla vicenda richiesta la documentazione da parte dei consiglieri comunali UDC Pasqualina Villani e Giancarlo Coluccia. Il consigliere delle Civiche, Marcello Amante, ha interpellato il Dirigente di riferimento.   

Stemma Galatina 100x100Cronaca/Galatina/di p.z.

“Il Comune non ci ha pagato e noi non vi paghiamo”. Sarebbe questa la risposta data dalla Premiere Servizi ai 12 lavoratori addetti alle pulizie degli immobili comunali. La storia si ripete. A dicembre i lavoratori riuscirono a percepire lo stipendio di Novembre, meglio dire la parvenza di uno stipendio, solo alla vigilia di Natale. Gennaio è ormai agli sgoccioli ma la Società non ha ancora liquidato le competenze di dicembre. E’ una storia che si sta purtroppo trascinando penosamente senza  certezza alcuna per i lavoratori.

Cosa succederà nel prossimo futuro o meglio succederà qualcosa nel prossimo futuro? I lavoratori sono allo stremo. Duro dover portare avanti famiglia con appena 500 euro al mese. L’azienda continua a non voler riconoscere il superminimo che a suo dire non sarebbe dovuto perché non compreso nel capitolato d’appalto. Ora si aggiunge anche il ritardo nei pagamenti.

Ieri i consiglieri comunali dell’UDC, Pasqualina Villani e Giancarlo Coluccia, hanno protocollato una richiesta di documentazione . Hanno chiesto di avere copia di tutti gli atti relativi alla gara, all’appalto ed a tutta la documentazione relativa ai rapporti intercorsi tra La Premier Servizi, l’Amministrazione Comunale ed i lavoratori.

Cosa vogliono cercare di capire i due consiglieri? : “Principalmente- come dichiarato telefonicamente  dallo stesso capogruppo UDC Pasqualina Villani – per prendere visione di tutte le clausole contrattuali e le condizioni previste nel capitolato d’appalto. Poi la natura degli addebiti contrattuali fatti alla Società ed infine se è veramente tanto difficile intervenire in modo decisivo ed incisivo per porre fine ad una vicenda che ha veramente dell’incredibile per  queste 12 famiglie”

Tra le righe del suo discorso sembra capire che ci possa essere anche qualcosa di più delle sole inadempienze contrattuali, inadempienze che potrebbero coinvolgere sia eventuali responsabilità  burocratico-legali  che avrebbero danneggiato i lavoratori sia omissioni della stessa Società che pare non abbia depositato il bilancio di esercizio relativo al 2012.

Per Marcello Amante consigliere comunale delle Liste Civiche una svolta potrebbe presentarsi entro fine settimana. “E’ quanto mi è stato assicurato dal Dirigente che sta seguendo  la vicenda in tutte le sue problematiche e che potrebbe portare a breve anche alla risoluzione contrattuale ed al saldo di ogni competenza dovuta ai lavoratori”.

Meno ottimisti i lavoratori che imputano ai Dirigenti, in particolare a quello dei LL.PP. ritardi su alcuni interventi che se fatti nei tempi dovuti avrebbero potuto avere ben altra efficacia e qui ritornano quelle che potrebbero essere alcune delle omissioni burocratico-amministrative a cui si faceva riferimento prima.

Di cosa si tratterebbe? Si starebbe cercando, secondo quanto trapelato anche dalla Direzione degli Affari Generali, di partire da una lettera inviata dalla Premiere Servizi all’Amministrazione Comunale con la quale, in cambio di un  “addolcimento” delle sanzioni a carico dell’Azienda per violazioni contrattuali la stessa avrebbe saldato le competenze arretrate dei lavoratori ed avrebbe consensualmente abbandonato l’incarico.

Primo dubbio dei lavoratori: se contrattualmente sono previste precise sanzioni a precise violazioni possono essere poi variate a vantaggio o svantaggio di qualcuno?

Secondo dubbio dei lavoratori: Le omissioni sono state rilevate ed addebitate con ritardo. Esse dovevano, contrattualmente, essere contestate nello stesso momento in cui venivano fatte. Ciò non sarebbe stato fatto come ad esempio, si afferma da più parti, nei bagni pubblici e non solo in quelli vien fatto uso della candeggina per disinfettare,  l’uso della candeggina è espressamente vietato per contratto.

Sarà per questi ed  anche altri motivi che alcuni lavoratori stanchi di questa continua altalena hanno deciso di rivolgersi ad un legale e dare il via alle danze con delle precise imputazioni sia nei confronti  della Società sia nei confronti del Comune. In particolare alla Società si chiede il riconoscimento del superminimo garantito come riconosciuto da alcune sentenze della Corte di Cassazione che ha attribuito al superminimo la qualità di carattere retributivo e quindi compreso nelle clausole del rispetto, da parte dell’azienda subentrante, dello stesso riconoscimento del trattamento economico e normativo riconosciuto dall’azienda cessante. Nello specifico tutte le aziende precedenti, per ben 14 anni, hanno riconosciuto il superminimo. Viene richiesto inoltre da alcuni lavoratori anche il riconoscimento delle tariffe Aci per chi raggiunge il luogo di lavoro con proprio mezzo oltre alla dotazione di strumenti di lavoro antinfortunistici .

Nei confronti dell’Amministrazione, e del dipartimento dei LL.PP in particolare,  responsabile della gara e del contratto d’appalto chiedono cosa voglia mai significare la dizione posta sul contratto che “ l’impresa aggiudicataria si farà carico delle retribuzioni stabilite dal contratto Integrativo della Provincia di Milano”. Reminiscenze bressesi?

Per finire gli stessi lavoratori lamentano di non aver mai preso visione del proprio contratto di lavoro in quanto mai l’Azienda ne ha firmato e fatto firmare uno.

“In passato-affermano- il Dirigente comunale preposto convocava le parti e previa lettura veniva accettato e firmato dalle parti. Questa volta neanche questo è stato fatto”.

Il passato è ormai andato come è andato, ma non è che la colomba pasquale per questa gente avrà la stessa forma del panettone natalizio, eh? Innanzi tutto si prepari immediatamente il bando di gara. Da qui ad Agosto ci sta un sacco di tempo utile per eliminare il rischio che qualcuna all’ultimo momento esca fuori con la solita manfrina della proroga perchè non si può sospendere un servizio di pubblica utilità.