Riorganizzare la medicina di famiglia significa dare garanzia di scelta ai cittadini
a Fimmg, Federazione dei medici di famiglia, ha avviato una campagna informativa ed una petizione online per chiedere al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ed al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di firmare contro “l’abolizione del medico di famiglia”.La mobilitazione, che culminerà con lo sciopero del 19 maggio, è stata indetta per protestare contro lo stallo delle trattative per il rinnovo della Convenzione.
Per i medici “nessuna Convenzione significa nessuna garanzia per la libertà di scelta del cittadino né per la libertà di curare del medico, entrambi assoggettati allo spezzatino sanitario che le Regioni hanno già cominciato a fare, significa anche impossibilità di sanzionare la parte regionale eventualmente inadempiente nei confronti dei medici e dei diritti assistenziali dei cittadini, perpetuando l’impunità di questi ultimi anni, significa non riorganizzare la Medicina di famiglia secondo criteri di migliore corrispondenza con i bisogni della popolazione” e chiarendo che la Federazione “non chiede, in questo particolare momento del Paese, aumenti di stipendio per i medici, ma che i professionisti siano messi nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie capacità assistenziali”.
La petizione “Contro l’abolizione del medico di famiglia” è disponibile al link:
www.change.org/p/campagna-contro-l-abolizione-del-medico-di-famiglia
Il 19 maggio gli studi dei medici di famiglia saranno chiusi dalle ore 8 alle ore 20. Verranno comunque garantite le prestazioni indispensabili: visite domiciliari urgenti, in assistenza programmata a pazienti terminali, prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI) e le ulteriori prestazioni definite nell’ambito degli Accordi regionali. Si fermeranno anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) dalle 20 alle 24, garantendo, però,le prestazioni indispensabili.