Il TAR ci da ragione ma l’avvocato lo sta pagando il Comune, perchè?

TotòCronaca/ di Redazione

Potrebbe sembrare una delle tante scene esilaranti di qualche film di Totò. Ricordate l’ ormai storico “ …e io pago”, ecco più o meno ci siamo. Infatti che stiamo pagando è certo ma non si capisce perché stiamo pagando in quanto la determina di cui in oggetto ci dice cosa ma non il perché. La determina è la 731 del 18 maggio a firma della Dirigente degli Affari Generale ed Avvocatura Elvira Pasanisi. Con essa si dispone di pagare la somma di circa 22.000 euro all’avv. Pietro Quinto per liquidare  sue  competenze professionali per aver difeso il Comune di Galatina in un giudizio dinanzi al TAR di Puglia Sezione di Lecce.

I fatti risalgono all’ormai lontano 2010 e sono collegati alla gara per l’assegnazione dei lavori per la costruzione dell’asilo nido, in viale Don Bosco in Galatina. Si proprio quello di cui solo pochi mesi fa ci si accorse che… mancavano i bagni e che ancor oggi nel  maggio del 2015 è chiuso.

Ritornando ai fatti dei tempi che furono, la ditta seconda classificata nella gara di appalto produsse ricorso avverso al Comune di Galatina  che, con deliberazione di Giunta Comunale n.191 del 13.10.2010 stabilì di resistere al ricorso a mezzo di legale esterno conferendo l’ incarico di rappresentare e difendere il Comune all’avv. Pietro Quinto.

Il giudizio si concluse con sentenza con la quale il Tar ha rigettato il ricorso in questione e con nota del 13.febbraio 2012, l’avv. Pietro Quinto ha trasmesso la specifica delle proprie competenze professionali determinandole nella misura media prevista dalla tariffa professionale del tempo e cioè alla complessiva somma di 21.981,96 euro di cui il legale ha poi sollecitato ripetutamente la liquidazione ed il pagamento.

Con la determina del 18 maggio si è dunque disposto che, dietro presentazione di regolare fattura, si dia corso al pagamento di cui sono state imputate le relative somma nei rispettivi capitoli del bilancio 2015.

Ciò che è poco chiaro è il perché stiamo pagando come Comune questa somma. Il ricorso è stato rigettato, il Comune ne è uscito vincitore e stiamo pagando noi? In determina non si fa alcun cenno. Sarà, forse,  perché un giudice in una giornata un po’ particolare avrà pensato “ Voi avete  ragione ma ho deciso che dovete pagarvi le vostre spese” Allora bastava scrivere in determina che il dispositivo della sentenza stabiliva la compensazione delle spese.

Oppure sarà che l’avv. Quinto avrà preferito farsi pagare dal Comune di Galatina per poi lasciare allo stesso l’incombenza di procedere al recupero delle somme dalla parte soccombente?  Se così fosse perché non scrivere se è già in atto una procedura di recupero? Qualora non sia in atto perché non scrivere cosa si intende fare e quando?

Visto quanti interrogativi può sollevare un atto quando, non dico manchi di trasparenza, ma quando sicuramente riporta solo parzialmente i fatti riducendo il tutto ad una mera giustificazione contabile per un esborso di somme di denaro. Speriamo ci facciate sapere, visto che si tratta dei nostri soldi oltre che di una discreta cifra. Ne avremo pur diritto, no?