I costi di Tim, Vodafone e Wind crescono dell’8%.

cellulariCronaca/ di AssoConsum Leccelogo assoconsum

E’ scoppiato un nuovo caso che coinvolge i maggiori gestori di telefonia italiani: a denunciarlo sono stati i parlamentari del Movimento 5 Stelle che parlano di «vero e proprio insulto alla concorrenza dal momento che la rimodulazione delle tariffe è stata fatta pressoché all’unisono da tutti e tre gli operatori».

Nelle ultime settimane, infatti, è stata annunciata la rimodulazione dei piani ricaricabili secondo uno schema che prevede il rinnovo mensile delle opzioni tariffarie ogni 28 giorni anziché 30.

Questa nuova “trovata” in pratica obbliga gli abbonati a pagare quasi un mese in più ogni anno

“In questa maniera i clienti si trovano a pagare ogni anno 13 volte e non più 12 mensilità” – si legge nella petizione lanciata su Change.org  “Una bella batosta per gli italiani, che si vedono così aumentati dell’8% i costi. La sola compagnia telefonica che non ha modificato il metodo di conteggio è 3 Italia, che però sappiamo bene utilizzare un calcolo delle soglie settimanale già da anni”.

In un caso (TIM) le modifiche sono state estese retroattivamente anche ai vecchi contratti, mentre Vodafone e Wind hanno optato per una revisione applicata solo sulle nuove offerte (Vodafone Flexi da un lato e le nuove All Inclusive dall’altro).