La morte è avvenuta ieri pomeriggio. Vana la corsa in ospedale.
Galatina – La notizia di una morte non è mai di quelle che ti lasciano indifferente, chiunque sia l’estinto. Se poi ad averci lasciato è uno che della sua Galatina ha fatto tanto parlare ed in bene l’avvenimento ti addolora ancor di più. Ormai era diventato, e non solo per i galatinesi, il “re del pasticciotto” e la sua pasticceria in città, per i turisti, era un meta obbligatoria, quasi quanto la Basilica di S. Caterina d’Alessandria, la Cappella di S. Paolo o la Chiesa Madre.
Andrea Ascalone è morto nel pomeriggio di ieri all’età di 76 anni. Vana è stata la corsa al S. Caterina Novella per cercare di salvarlo da una emorragia interna. La sua salute era ormai precaria da tempo, da tempo era sottoposto ad una cura chemioterapica.
Andrea Ascalone era, forse, l’ultimo dei pezzi pregiati dei maestri pasticcieri galatinesi ancora in vita. Prima di lui ci aveva già lasciato Antonio Matteo, l’inventore della “Mafalda”, il decano dei pasticceri. Ci aveva lasciato ancor prima Rafelino Bello colui che forniva le torte alla regina Elisabetta nelle grandi occasioni. Ora ci ha lasciato anche Andrea Ascalone. Si chiude una pagina di storia di Galatina.
Erano grandi amici tutti e tre. Ci piace ora immaginarli seduti ad un tavolo mentre discutono di arte pasticcera e cercano di dare alla luce un nuovo dolce per deliziare il palato degli angeli.