Una situazione già abbastanza tesa ed ingarbugliata potrebbe appesantirsi ulteriormente.
Galatina – Ed oggi Consiglio Comunale. Si comincerà alle 16.00 difficile dire sin da ora quando finirà e come finirà. Ogni scenario è aperto. Quello che avrebbe potuto essere un Consiglio, chiesto in seduta straordinaria dalle minoranze consiliari per discutere su vicende dalle quali son passati appena pochissimi giorni, sembra appartenere ormai al paleolitico tanti sono gli avvenimenti che si sono succeduti in questi giorni sulla vicenda RSU.
Nel frangente sono intevenute due altre sentenze della Giustizia Amministrativa. La prima , quella del TAR di Lecce , che ha respinto il ricorso della CSA nel merito, ritenendolo infondato, e poi quella sul conseguente ricorso della Società al Consiglio di Stato, con richiesta di sospensiva dell’efficacia della sentenza di primo grado,che è stata concessa.
Nel frangente Sindaco, Vicesindaco con delega all’Ambiente e Dirigente dei LL.PP. hanno pensato di fare (anche di non fare) di tutto e di più complicando oltremodo una vicenda già di per se ampiamente ingarbugliata. Infatti mentre il Consiglio di Stato concedeva la sospensiva, qualcun altro con una tempistica dubbia e con manovra off limits (di cui probabilmente si occuperanno i Tribunali), la Monteco è subentrata nella gestione del servizio ed ha fatto firmare il nuovo contratto di lavoro agli ex dipendenti della CSA che da lunedì sta gestendo di fatto.
Il tutto mentre il Consiglio di Stato ha affermato che la sospensiva è stata concessa perché di fatto non vi è stata assegnazione del servizio alla Monteco. Ora, da alcuni rumors, si apprende che sarebbe spuntata una determina di assegnazione fatta dalla Dirigente Taraschi. Quando è stata fatta? Perchè mai il Consiglio di Stato non ne era a conoscenza? Perchè i dipendenti non sono stati convocati dalla CSA per comunicare loro il passaggio al nuovo datore di lavoro e sono stati, invece, convocati dalla Monteco? Perché alla luce di una sentenza del Consiglio di Stato si è continuato a resistere su posizioni irragionevoli? Ma soprattutto qual’è il vero motivo di tutta questa fretta che ha spinto chi di competenza a non attendere il 7 di aprile? Cosa ci cova sotto? Troppo assurde tante assurdità messe insieme e di cui probabilmente qualcuno o più di uno dovrà fornire risposte adeguate nelle sedi competenti.
La cosa che principalmente rammarica è che in tutti questi giochetti fatti con ricami di diversa manifattura tessitrice non si è tenuto conto per nulla che in gioco vi è il lavoro e la tranquillità di oltre sessanta persone che ora potrebbero ritrovarsi alle prese con problemi serissimi perché è chiaro che la sentenza del Consiglio di Stato, sino a prova contraria, andava rispettata.
Di certo le parti in gioco non son rimaste ai pali di partenza e quello che oggi potrebbe sembrare solo un ipotetico scenario, nei prossimi giorni può diventare la rappresentazione di eventi poco gradevoli e assai meno edificanti di mala politica. Sembra quasi certo che, contrariamente a quanto chiesto dalle minoranze, che non vi sarà presenza in Consiglio Comunale delle rappresentanze dirigenziali della CSA, o almeno delle più significative, contrariamente potrebbe avvenire, invece, il contrario sugli spalti con i lavoratori dove la presenza, per motivazioni diverse, potrebbe essere molto più consistente.