Notificata la decisione societaria con relativa richiesta di risarcimento danni.

Monteco1Cronaca/ di p.z.

Galatina – A giocar col fuoco si finisce per bruciarsi e qualcuno ora rischia veramente di restare ustionato. Avevamo accennato ieri, nell’articolo apparso oggi (3 marzo) sulle pagine del Sedile, nel commento in anteprima al Consiglio Comunale di questa sera, dei possibili scenari che avrebbero potuto ulteriormente aprirsi oggi in  appendice agli sviluppi gia in essere nella gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Avevamo scritto della leggerezza e della incompetenza, politica e tecnica, con cui è stata gestita la vicenda nell’assegnazione della gestione del servizio alla Monteco. Anche in spregio alla sentenza del Consiglio di Stato. Avevamo scritto che a rimetterci potevano essere gli oltre 60 lavoratori ex dipendenti della CSA costretti a firmare un nuovo contratto di lavoro con la Monteco.

Ebbene quasi sicuramente oggi, o al massimo domani, gli ex lavoratori della Società partecipata dal Comune di Galatina al 51% riceveranno la lettera di dimissioni senza preavviso per i fatti appena citati oltre ad una richiesta di risarcimento danni da parte della CSA.

Nello specifico la CSA addebita ai dipendenti il fatto di non essersi presentati al lavoro sia il 29 febbraio che il 1° marzo 2016, decidendo di sottoscrivere un contratto di lavoro a tempo indeterminato con la Monteco e pertanto la situazione ha reso impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro con la loro ex Società.  Per questi motivi devono pertanto ritenersi dimissionari.

Peraltro, aggiunge la Società, essendoci state dimissioni senza alcun preavviso sarà trattenuta ai danni dei lavoratori l’indennità prevista dal CCNL che è pari a 30 giorni di retribuzione, avendo inoltre subito danni di natura economica, la Società si riserva di adire nelle sedi competenti per chiederne il ristoro senza, peraltro, escludere azioni di carattere penale non avendo permesso alla Società di continuare a svolgere un servizio di pubblica utilità come decretato dal Consiglio di Stato delle cui disposizioni, secondo la CSA,  i lavoratori ne erano a conoscenza.

Ecco un altro motivo per ritenere che il Consiglio Comunale di questa sera sarà incandescente e a priori nulla può essere escluso.

Testo integrale della lettera della CSA 

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