Crollo dei prezzi dei prodotti italiani, principalmente nel sud.
Grande scelta di prodotti ortofrutticoli comunitari ed extracomunitari sui banchi degli ipermercati pugliesi. Stamani negli scaffali uva indiana, pesche, insalate e nespole spagnole, clementine e fagiolini del Marocco. La domanda è se siano più fidati in termini di sicurezza alimentare ed eticità dei rapporti di lavoro i prodotti indiani e marocchini che quelli pugliesi. Nella settimana dall’11 al 17 aprile il fatturato della GDO è tornato a scendere soprattutto al Sud, con il tonfo dell’1,89% segnato anche in Puglia secondo i dati Nielsen. Evidentemente le politiche esterofile attuate sinora non sono riuscite a stimolare adeguatamente i consumi, nonostante le ‘offerte’ di prodotti civetta. L’enorme quantitativo di prodotto proveniente dall’estero ha trovato molto spazio sui banchi delle catene della grande distribuzione organizzata ed essendo ormai gli ipermercati il veicolo maggiore di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, sono determinanti nella formazione del prezzo del prodotto agricolo dal campo alla tavola.
E’questa l’analisi del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele proprio nelle ore in cui si stanno rifiutando di ritirare ciliegie pugliesi in mancanza dell’adesione volontaria alla ‘Rete del Lavoro agricolo di qualità’.
Crollo dei consumi, forbice dei prezzi dal campo alla tavola letteralmente dilatata, invasione di prodotti dall’estero. Sono in sintesi gli elementi che hanno contribuito a determinare una drastica battuta d’arresto delle vendite dell’ortofrutta pugliese.