Le tariffe TARI devono assicurare la copertura integrale del servizio di igiene urbana. Pareri di regolarità contabile allegri e spensierati. Roberta Forte finge di aver dimenticato la storia di Galatina del 2006-2009.
Galatina – In merito alla vicenda delle dimissioni dell’avv. Roberta Forte da vicesindaco di Galatina, occorre fare chiarezza su quanto è avvenuto e informare i cittadini circa la TARI (acronimo di TAriffa RIfiuti). Si tratta del tributo locale introdotto nel 2014 che ha sostituito le precedenti Tarsu, Tia, Tares per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti: soggetto dell’imposta è il possessore o il detentore a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani ed assimilati; oggetto dell’imposta è la superficie calpestabile delle unità immobiliari.
Detto questo va ricordato che la norma dispone che le tariffe vanno determinate commisurandole ai criteri previsti dal D.P.R. n° 158 del 1999, distinguendo tra utenze domestiche e non domestiche. Ogni singola tariffa è composta da una parte fissa, riferita al costo del servizio, calcolata rispetto alla superficie dell’immobile, e da una parte variabile, riferita alla quantità di rifiuti prodotti, calcolata in modo presuntivo rispetto al numero dei componenti del nucleo familiare.
Le tariffe, per legge, devono assicurare la copertura integrale dei costi del servizio di igiene urbana, sulla scorta del Piano Economico Finanziario approvato dal Consiglio comunale. Quindi, il costo totale del servizio va coperto totalmente dalle tariffe e quanto sostenuto da Roberta Forte, ex assessore comunale all’Ambiente, non risponde assolutamente a verità poiché già al momento della redazione del bilancio comunale doveva essere previsto, in Entrata ed in Uscita, un importo uguale. Se non si è seguita questa importante imposizione di legge, è come se si è voluto nascondere l’aumento delle tariffe, sbandierando ai quattro venti una non verità “nessun aumento della Tari” che si sta rivelando una bugia. Ma va pure detto che l’organo politico (l’assessore al Bilancio) e l’organo tecnico (il responsabile del Settore Finanziario), al momento dell’inserimento delle poste finanziarie nel bilancio di previsione 2016, hanno dato un nulla osta e un visto favorevole per la regolarità contabile che si sta rivelando erroneo.
Se si è immaginato di poter coprire i costi del servizio igiene urbana del 2016 anche con le somme derivanti dal recupero dell’evasione degli anni precedenti, si è commessa una grave irregolarità che oltre ad avere pesanti conseguenze finanziarie, avrà conseguenze soprattutto con la magistratura contabile, ossia quando gli atti saranno a disposizione della Corte dei Conti.
Sulle altre amenità che in questi ultimi tempi inondano i media, alcuni esponenti della maggioranza, ma anche della minoranza, è bene sorvolare per non far emergere ulteriormente le incompetenze politico-amministrative della classe politica galatinese che farebbe bene a studiare i problemi prima di aprire bocca o prendere carta e penna o il computer.
L’ex assessore Forte ha voluto pure ricordare che andrebbe addebitato alle precedenti amministrazioni il gravissimo deficit finanziario ereditato dall’attuale amministrazione comunale. Ma, facendo ricorso alla memoria, si può facilmente far risalire la quasi totalità del deficit ai tempi dell’amministrazione che ha retto il Comune di Galatina negli anni che vanno dal 2006 al 2009. Quando cioè la stessa Forte sedeva in Giunta comunale e probabilmente avrà chiuso gli occhi se non venivano pagate fatture dell’Enel per circa 2 milioni di euro, se non venivano pagati altri 2 milioni di euro alla Sud Gas ed al Consorzio per la gestione dei rifiuti urbani – Bacino Le/2, se per altre vicende si è alimentato il deficit che ha portato ai nodi finanziari di oggi.
Gli stracci che stanno volando tra gli ex alleati che hanno retto negli ultimi quattro anni le sorti a Palazzo Orsini dovrebbero almeno risparmiarceli.
Da oltre un anno sto pubblicando su “il Galatino” le incongruenze politiche, amministrative e finanziarie maturate nel nostro Comune. E non ho dimenticato nessuno: consiglieri comunali inesperti; sindaco ed assessori mossi soprattutto dall’apparire; dirigenti interessati più all’ordinaria amministrazione e meno alla ricerca della soluzione dei gravi problemi della città; funzionari che, privati dell’indennità di posizione, si stanno rivelando dei travet; dipendenti demotivati e non interessati all’aggiornamento professionale.
Ho più volte chiesto, sfidando amministratori e dirigenti comunali, un pubblico confronto sulle cause che hanno determinato il deficit del Comune che venne stabilito in circa 8 milioni di euro e che dovremo pagare con rate di circa 300 mila euro l’anno per 30 anni. Ma i diretti interessati si sono tutti sfilati (probabilmente per paura che venissero a galla proprie responsabilità personali?).
Sono ancora in attesa che venga raccolto il guanto di sfida che ho lanciato, mentre la situazione finanziaria del Comune di Galatina continua a precipitare ed i pavidi stanno abbandonando la nave che va a fondo. L’enorme ammontare dei residui attivi (i crediti degli ultimi venti anni che il Comune non riesce a riscuotere) registrati nel conto consuntivo 2015 è uno scandalo che grida vendetta agli occhi dei cittadini: è solo l’anticamera del dissesto finanziario che dovremo sopportare con l’aumento al massimo di tutte le tariffe e i diritti di competenza comunale.
In attesa del beneaugurante arrivo del Commissario straordinario, si dovrà necessariamente pensare non solo ad una classe politica veramente competente e responsabile, ma anche al reclutamento dei dipendenti (nella quantità che le norme consentono) non solo competenti e responsabili, ma soprattutto innamorati del lavoro e finalmente motivati.