Valvole e caldaia possono produrre un risparmio energetico sino al 40%
Cronaca/ di avv. Stefania Isola
Il 31 dicembre prossimo scade il periodo utile per installare i dispositivi che regolano la temperatura dei caloriferi: tutti i condomini dotati di riscaldamento centralizzato in Italia si dovranno dotare di valvole termostatiche e contabilizzatori sui caloriferi.
Chi non risultasse in regola rischia una sanzione, da 500 a 2.500 euro ma, visto che l’intervento può essere eseguito solo a impianti spenti e da ottobre, in realtà restano poche settimane di tempo ai ritardatari per tentare di mettersi in regola.
Dal varo del decreto legge 102, datato 2014 e che ha reso obbligatorie le termovalvole, l’Italia inizierebbe a realizzare i dettami del protocollo di Kyoto che è quello di abbattere i consumi per il riscaldamento di casa.
Le termovalvole, infatti, regolano automaticamente lo “spegnimento” del calorifero, quando questo ha raggiunto una temperatura desiderata e permette, e attraverso un sistema di contabilizzazione di calcolare esattamente i consumi.
Il vantaggio è in termini di sostenibilità e di risparmio: al posto della quota fissa, con cui vengono suddivise le spese di riscaldamento nei condomini con impianti centralizzati (sono esonerati quelli con riscaldamento autonomo o quelli con macchine troppo obsolete), tutti spenderemo solo quanto utilizziamo.
“Sulla scadenza c’è un’aspettativa generale di proroga”, osserva l’avvocato Cesare Rosselli, componente di Assoedilizia. “A luglio hanno modificato la normativa – dichiara ancora il legale – e non sarebbe strano che molti tecnici debbano buttare via il lavoro fatto”.
L’installazione deve infatti essere preceduta da un progetto termotecnico, che deve tener conto delle nuove regole. “La modifica principale è il criterio di riparto della spesa. – viene aggiunto da Rosselli – Poi le misurazioni non sono più a cura e spesa del fornitore, bensì dei condomini. Cambia anche la bolletta.”
Il costo per ogni elemento varia dai 120 ai 140 euro per non parlare delle verifiche su come è strutturato l’impianto di riscaldamento a livello condominiale. Negli edifici più vecchi, i caloriferi sono collegati a tubazioni verticali che alimentano più appartamenti mentre, in quelli di costruzione più recente, ogni casa ha un suo circuito, collegato alle diramazioni centrali. La differenza è che nel primo caso ogni termosifone dovrà avere un sensore che certifichi quanto alimenta il riscaldamento di quell’appartamento mentre nel secondo caso basta un contabilizzatore per l’intera abitazione.
Bisogna tenere in conto che bollette esprimono il consumo in calorie e così deve risultare anche dai sensori; questo è un incarico da affidare a un tecnico, un costo da mettere a bilancio condominiale.
Le valvole termostatiche possono far risparmiare fino al 20% dei costi di riscaldamento e, come anche dichiara l’Enea, combinando anche la sostituzione della caldaia, si può raggiungere quota 40% di risparmio. Le condizioni ambientali costruttive possono, ovviamente, far variare tali risultati.