I debiti del passato, l’evasione, i crediti non esigibili e quelli di dubbia esigibilità graveranno pesantemente sul costo del servizio.
Galatina – Il Commissario Straordinario ha deliberato il Piano Economico Finanziario (PEF) 2017 della TARI stabilendone le linee di indirizzo. Lo ha fatto con la delibera n. 92 del 21 marzo 2017 senza tralasciare una lunga elencazione di (mis) fatti che sono stati la causa ed indicando gli strumenti con cui riparare, indicando anche, implicitamente, chi pagherà.
Non ditemi che vi aspettate vi dica che il Commissario ha deciso di applicare il principio del “chi sbaglia deve pagare”, restereste delusi . Come già detto questa non è una logica che rientra nelle corde del nostro Commissario.
In fondo ci sta Pantalone, perché impelagarsi ad inseguire colpe e colpevoli?
Veniamo, dunque, alla TASI , la tassa sui rifiuti, e ritorniamo a parlare della società “Progetto Ambiente” e di un contenzioso ancora in atto, anche se altri Comuni hanno già perso il ricorso, per i costi di adeguamento per il conferimento dei rifiuti all’impianto di Cavallino dal 2010 al 2016. Il contenzioso in atto, si legge in delibera, non permetterebbe neanche una precisa e certa quantificazione dei costi che devono essere sostenuti nel 2017 che però devono essere inclusi nelle previsioni di spesa del Piano Finanziario della TARI 2017. La previsione è pari ad € 135,00, oltre IVA, a tonnellata.
A ciò si deve aggiungere il passato, ossia le cifre in contenzioso dal 2010 al 2016.
Il problema, ed anche chi pagherà, sarà risolto con la costituzione in bilancio di un fondo di garanzia di pagamento del debito relativo agli anni 2010-2016 pari complessivamente e presumibilmente ad un totale di € 844.717,83 da ripartire in cinque rate annuali di cui la prima sul PEF 2017, pari ad € 168.943,56.
Da inserire nel PEF 2017 vi sono poi i crediti inesigibili . Sono quelli relativi alle annualità di tributi e tasse non pagate per le quali sono decorsi sei mesi dalla notifica della cartella di pagamento senza che vi sia stato il relativo pagamento.
Poi vi sono i crediti di dubbia esigibilità Si tratta, della costituzione nel PEF 2017 di un Fondo che preveda mancati introiti rispetto a quanto previsto in entrata nell’esercizio in corso e deve essere quantificato per un importo non inferiore a quanto non riscosso negli anni precedenti. Ciò al fine di assicurare, in ogni caso, il rispetto della integrale copertura del costo del servizio.
Qui possiamo sbilanciarci e quantificare, proprio in base agli anni passati. Ricordate quei famosi 700.000 euro sui quali cadde l’Amministrazione Montagna perché qualcuno voleva nasconderli sotto il tappeto ed altri volevano recuperarli attraverso il conguaglio di fine anno della TASI ? Ecco, la cifra, euro più, euro meno è quella.
Resta ora da capire quanto ci costerà nel 2017 questa benedetta spazzatura. I crediti inesigibili non ci dice nessuno a quanto ammontano. Non è che non lo sanno, soltanto non ce lo dicono, poi ci faranno la sorpresa.
I crediti di dubbia esigibilità ce li siamo ricavati per deduzione. Poi ci stanno i 168.943 euro della prima rata del periodo 2010-2016, poi ci sta il costo del servizio di raccolta, poi ci stanno i costi di conferimento al biostabilizzatore di Cavallino di 135 euro a tonnellata e poi etc, etc.
Secondo voi la previsione di un aumento della TASI che oscillerà tra il 35 ed il 40 per cento è fuori dalla realtà? Secondo noi no. Stiamo cominciando, anzi abbiamo già cominciato con il conguaglio 2016, a pagare tutte le scelleratezze politiche compiute da allegri compari ed allegre comari che a lungo hanno preso in giro i cittadini con lo slogan ” I costi della spazzatura non aumenteranno”. Certo, bastava non pagare ed accumulare debiti.