Esecutivi i ruoli ora ci si affida ad Equitalia. Ma sono tasse del 2015 o 2012?

Palazzo Orsini1Cronaca/ di p.z.  

Galatina – Parliamo un pò di numeri. Non quelli del lotto ma quelli delle  tasse non pagate, della TARI nello specifico. Ieri avevamo scritto sulle linee di indirizzo relative alla TARI deliberate dal Commissario Straordinario. Tra queste figurava la costituzione di un fondo per crediti inesigibili. Riguardava il prevedere nel bilancio 2017 la costituzione di un fondo da cui attingere o imputare somme per colmare vuoti di entrate nel caso in cui siano decorsi sei mesi dalla notifica della cartella senza che vi sia stato il relativo pagamento.

Avevamo quantificato l’ammontare del Fondo in 700.000 euro, quei famosi 700.000 euro che provocarono il crac della Giunta Montagna. Quegli stessi 700.000 euro che dovevano necessariamente trovare una copertura finanziaria per ottenere la parità di Bilancio e che nessuno ci ha mai spiegato come siano state recuperate quelle somme. Vogliamo scommettere che sono sono stati nascosti nelle pieghe del conguaglio TARES di fine anno?

Alla luce di nuove evidenze bisogna dire che siamo stati ottimisti sulla somma da accantonare su quel Fondo perché oggi con la determina n.370 della Direzione Servizi Tributari ci dicono che ci sta di peggio perché nel 2015 sono stati emessi ruoli per somme non incassate di TARI che ammontano ad 1.006.963 euro.

A parte alcuni importi che creano sconcerto, di cui parleremo dopo, vi è da capire quando si è giunti a quantificare il non riscosso del 2015, secondo quanto lascia intendere la determina nella sua genericità di impostazione.

In essa si legge “che nell’anno 2015 sono stati emessi n.25.295 avvisi di pagamento Tari (acconto e conguaglio) e n. 2.405 solleciti di pagamento a fronte dei quali, alla data del 14 febbraio 2017 sono risultati ancora da incassare 1.006.963 euro, compreso tributo provinciale, sanzioni ed interessi)”.

Ma di grazia gli anni di riferimento quali sono? Trattasi del solo 2015? Se così fosse degli anni precedenti, dal 2012 al 2014, perché non si dice nulla? Si aveva conoscenza, invece, che l’indagine conoscitiva da parte degli uffici comunali fosse ferma al 2012 che poi è il primo anno utile prima della prescrizione nel 2017. Ora sembra si voglia dire qualcosa di diverso che, però, lascia margini al dubbio.

A tal proposito guardiamo i ruoli emessi che compongono quel milione e rotti di Tari non pagata. Per alcuni si tratta di piccole somme, altre sono medie, alcune sono abnormi per essere il risultato di un solo anno di tassa sulla spazzatura.

Si parte dai 2.035 euro del ruolo n. 1247, per passare ai 4.361 del n.6681, e poi ancora agli 8.164 del n.6105, per passare ai 14.359 del n. 2400 e per finire ai 974.725 euro del n. 1591. Ora se sembrano realistiche alcune cifre, si fa, invece, fatica a considerare importi di 14.359 euro come tassa di un solo un anno di TASI ed ancor di più quello di 974.725 del quale ben 693.000 di solo tributo.

Un po di chiarezza in più non avrebbe guastato anche perché alcuni ruoli, l’ultimo in particolare, sembra ricordare importi dovuti da un’azienda dichiarata fallita dal Tribunale di Lecce nel novembre del 2015. Nel 2016 il Comune ha fatto ricorso per chiedere di essere inseriti nel passivo fallimentare. Il 2017 è l’ultimo anno utile per evitare la prescrizione del debito che porterebbe con se anche il rigetto della richiesta di ammissione al passivo fallimentare.

Un altra azienda debitrice è fallita nel 2016 ed anche in questo caso è stata avanzata richiesta di ammissione al passivo fallimentare per cui la domanda finale è: “A quale anno si riferiscono queste somme non riscosse o se preferite non pagate?”

Se trattasi del 2012, come tutto lascia credere, allora prepariamoci ad un altro altri guaio da circa un milione di euro, attendendo poi gli altri degli anni successivi. Il circa è d’obbligo per l’esclusione delle piccole cifre che, almeno quelle, si spera saranno pagate.