Ha avuto luogo a Lecce sabato, 21 settembre, la seconda edizione del seminario Giornalismi e sessismi, organizzato presso le Manifatture Knos, dall’Ass. Io sono bellissima e patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti di Puglia.
Il dibattito, moderato dalla Presidente Loredana De Vitis, ha visto confrontarsi sul tema, con particolare attenzione alle modalità con cui si affronta il cruento manifestarsi del dilagante fenomeno sociale femminicidio, Rossella Grandolfo (Segretaria dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia), Daniela Perrone (Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti), Pina Nuzzo (Laboratorio Donnae e ideatrice della campagna Immagini Amiche), Pierpaolo Lalla (giornalista) e Lorenzo Gasparrini (blogger e attivista antisessista).
I lavori, che hanno coinvolto un interessato pubblico, hanno evidenziato il fenomeno della spettacolarizzazione dell’informazione. L’impegno giornalistico ˗ si rileva ˗ è purtroppo assoggettato alle regole di mercato, dimenticando che tali norme non sono dettate in senso unico dai fruitori dell’informazione, ma sono influenzate anche dalle scelte operate dagli stessi organi di stampa. A farne le spese sono comunque i soggetti deboli e tra questi, in particolare, le donne, che sono trattate alla stregua di merci.
Il pericolo di un maschilismo celato è altamente insidioso per la sua capacità di anestetizzare e assuefare. Il linguaggio giornalistico parla troppo spesso la lingua dei pregiudizi e dei luoghi comuni, giustificando attraverso il ricorso a schemi mentali conclamati e pregiudiziosi, le colpe del maschio, in una società come quella italiana ancora fortemente influenzata da antichi retaggi di stampo patriarcale.
Nella seconda parte della giornata, Lorenzo Gasparrini ha tenuto un laboratorio pratico-teorico sull’uso quotidiano del linguaggio sessista, interagendo con gli intervenuti, tutti motivati da grande entusiasmo e interesse.
Particolare attenzione in entrambe le sessioni si è riservata a Galatina, assurta a caso pratico dei lavori. Lo scandalo che da mesi infervora nella città sul cartello pubblicitario ironicamente ribattezzato “dei dodici culetti” non ha visto il parere favorevole degli addetti ai lavori. La manifesta incongruenza tra l’adesione da parte del Comune alla campagna di sensibilizzazione Immagini Amiche e la realtà dei fatti, il braccio di ferro che ha luogo ormai da mesi tra le donne antisessiste della città, forti del parere espresso dallo I.A.P. (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria), e alcuni uffici pubblici cittadini hanno messo in cattiva luce la superficiale gestione del problema galatinese. Probabilmente, la scottante questione, giunta a riscuotere ormai forte interesse al di fuori della comunità cittadina, procurerà nuovi grattacapi a un’amministrazione già fortemente criticata per le sue incoerenze.