“Mi chiamo Veronica, ho 22 anni, sono socialista”.

penna-e-calamaioLettere/ di Veronica Romano

Cominciò così quel mio primo discorso pubblico strapieno di entusiasmo e  commozione.

Cominciava quella sera,  la mia prima esperienza, la mia prima volta in politica.

Nelle parole che furono il mio discorso, ci misi il  cuore e l’anima, ci misi tutta la voglia di cambiamento che sentivo bussare alla porta.

Lo stesso cambiamento trasformato in slogan e per ultimo in una “staffa di cavallo”, che sentivo,  strombazzare dall’altra parte.

E mentre io lo inseguivo passo dopo passo, loro già lo rappresentavano.

Erano, dal loro punto di vista, essi stessi il cambiamento.

Non vi dico le frasi, i paroloni ed i vari propositi, sprecati durante tutta la campagna elettorale, combattuta quasi sempre in nome del “nuovo o presunto tale”.

“ Mai più vecchia politica, mai più vecchi politici,  mai più vecchi partiti”.  Ma mentre gridavano tutto ciò, mentre da un palco rivestito di bandiere e nuovi simboli, si indicavano nuovi orizzonti per un nuovo percorso della politica, si ripetevano segretamente tutti i riti e i comportamenti tipici della maledetta prima repubblica. E più incalzavano, più si cercavano di coprire alzando la voce per convincere il povero votante delle presunte novità.

Accordi e accordicchi che si snodavano da Bari in giù, scomodando vecchi attrezzi della politica logori, sporchi e superati.

E tutto nel silenzio assordante dei “boys” usati come paravento in nome di un vecchissimo nuovo.

Nessuno una parola, niente, o forse non si sono accorti neanche dell’uso strumentale che è stato fatto di loro.

Ed eccoci qua.

Ora è tutto più chiaro, hanno venduto per buoni “finti cambiamenti”  hanno camuffato, imbrogliato, si sono accordati, dal profondo della disperazione per una sconfitta annunciata, sulla gestione del potere.

Sono diventati precocemente vecchi, sono diventati inquilini comodi di quel palazzo che volevano espugnare, volevano quasi abbattere.

Sono improvvisamente diventati, complici di burocrazia, privilegi e clientele.

Sono diventati di già: una vecchia e falsa novità.

Mi chiamo Veronica, ho 22 anni, sono socialista.

Voglio soltanto un vero cambiamento.