I Comuni, tra cui Galatina, hanno riscosso per alcuni anni l’IVA non dovuta sulla spazzatura. Il modulo per la richiesta di rimborso.  

logo-adiconsumCronaca/ di Adiconsum Galatina

Galatina – A difesa dei contribuenti e dei cittadini di Galatina, ADICONSUM, per venire incontro a chiunque avesse titolo a farlo, rinnova l’invito a recuperare le tasse finora indebitamente pagate.

A questo proposito, riportiamo uno stralcio di un articolo precedentemente pubblicato sul Sedile che riassume la questione.

“A seguito della pronuncia a Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5078/2016, che si era già espressa sul rimborso dell’iva con la sentenza n. 3756 del 9 marzo 2012, è tornato alla ribalta il problema dell’assoggettamento dell’IVA sulla TIA (Tariffa di Igiene Ambientale).

Le sentenze citate hanno quindi sostanzialmente ribadito che la tariffa dei rifiuti (TIA) non deve essere assoggettata a IVA e deve essere rimborsata ai cittadini.

La recente sentenza, quindi, smentisce definitivamente la posizione assunta dal Dipartimento delle politiche fiscali con la circolare n. 3 del 2010, il quale aveva inteso bloccare le richieste di rimborso dei contribuenti sostenendo la continuità tra la TIA (prevista dall’art. 49 del d.lgs. nr. 22/1997) e la TIA2 (prevista dall’art. 238 del d.lgs. nr. 152/2012).

La pubblicazione della sentenza della Corte di Cassazione n. 5078/2016 mette la parola fine al diritto ai cittadini di ottenere il rimborso dell’iva pagata sulla TIA e TIA1 che possono pertanto presentare le domande di rimborso dell’iva pagata e non dovuta.

Il rimborso dell’IVA riguarda solo quei Comuni in cui per il servizio rifiuti è stata applicata, in passato, la TIA o TIA2 invece della più tradizionale tassa (di solito riscossa tramite ruolo esattoriale con Equitalia o direttamente dai Comuni).

Pertanto l’eventuale richiesta di rimborso IVA vale solo per gli occupanti di unità immobiliari situate in quei Comuni.

Tra i Comuni nella Provincia di Lecce che hanno applicato, negli anni passati, la TIA o la TIA2  risulta esservi anche il Comune di Galatina.”

Pertanto i cittadini interessati potranno presentare l’eventuale domanda di rimborso dopo aver scaricato (e debitamente compilato) il modulo allegato al presente articolo.

E’ possibile, inoltre,  rivolgendosi al responsabile della sede Adiconsum di Galatina, avv. Stefania Isola, ottenere supporto e assistenza per quanto sopra detto.

Fac simile domanda di rimborso

Spett.le

……………

Via …………., ..

…………………. (…)

e, p.c.   Adiconsum Lecce – Sportello di Galatina

 segnala@adiconsumlecce.it

 

Raccomandata A/R

Oggetto: richiesta di rimborso dell’IVA relativa al pagamento della Tassa di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani.

Il/La sottoscritto/a ………………………………………, nato/a a ………………………………………….. il ../../…., C.F.: ………………………………………..   e residente in ……………………………., Via ……………………… numero …   CAP ………, in qualità di : proprietario/ dell’immobile sito in ………………, Via …………….. n. …, iscritto al Catasto del Comune di …………………….., Sezione …., Foglio …., Pratica ………………;

PREMESSO CHE

ha regolarmente corrisposto per i/il suddetti/o immobili/e la TARSU comprensiva di Iva al 10%, come da fatture allegate alla presente.

Con la Sentenza numero 238/2009 la Corte Costituzionale nel rilevare la natura tributaria di TARSU e TIA, in particolare: “7.2.3.6. – […] Non esiste, del resto, una norma legislativa che espressamente assoggetti ad IVA le prestazioni del servizio di smaltimento dei rifiuti […]. Se, poi, si considerano gli elementi autoritativi sopra evidenziati, propri sia della TARSU che della TIA, entrambe le entrate debbono essere ricondotte nel novero di quei «diritti, canoni, contributi» che la normativa comunitaria (da ultimo, art. 13, paragrafo 1, primo periodo, della Direttiva n. 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006; come ribadito dalla sentenza della Corte di giustizia CE del 16 settembre 2008, in causa C-288/07) esclude in via generale dall’assoggettamento ad IVA, perché percepiti da enti pubblici «per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità» ha di fatto inequivocabilmente escluso l’imponibilità ai fini IVA di codesta Tassa o Tariffa.

Ne consegue che l’Iva addebitata al sottoscritto e documentata dalle fatture in allegato risulta indebitamente corrisposta quindi

CHIEDE

1.    Il rimborso di quanto versato e non dovuto come da tabella riepilogativa allegata, con riferimento agli ultimi dieci anni, oltre agli interessi legali decorrenti dal giorno dei singoli pagamenti;

Si rimane in attesa di un Vostro riscontro, entro e non oltre novanta giorni dal ricevimento della presente, con l’avvertimento che, decorso inutilmente tale termine, il sottoscritto si vedrà costretto ad adire la competente Autorità Giudiziaria per la tutela dei propri diritti.

La presente vale ad ogni effetto di legge quale formale diffida e messa in mora, anche ai fini interruttivi della prescrizione.

In fede,

Riepilogo Fatture:

Anno
Fattura n.
Importo totale fattura
IVA versata

Anno
Fattura n.
Importo totale fattura
IVA versata

Si allega copia fatt. n…….

Si allega copia fatt. n…….

Si allega copia fatt. n…….

Totale IVA versata

Totale IVA versata

 

Allegati:

 

–          copia fattura n.                del ../../……..;

–          copia fattura n.                del ../../……..;

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