“Se poi a perdere la pazienza è anche chi della pazienza ha fatto mestiere di vita, allora…”

Varchi2Cronaca/ di Veronica Romano

Galatina – Non chiedetemi dove perché non ricordo, ma ho letto, come si dice in questi casi tutta d’un fiato, la lettera di Don Salvatore Bello, indirizzata alla “compagnia di flamenco” che amministra la città.

Che avessero a stento le capacità “politiche” di amministrare un condominio di massimo tre piani, in una remota periferia di qualche paese abbandonato dove il titolo di studio più alto arriva si e no alla licenza elementare, non v’erano dubbi. Era abbastanza chiaro. Ma che a perdere la pazienza e armarsi di carta e penna fosse proprio chi della “pazienza” ha fatto mestiere di vita, questo non ce lo saremmo mai aspettato. Lei Don Salvatore, ha formulato la sua lettera, che ripeto ho letto tutta d’un fiato, annaffiandola di ironia pungente e a tratti tagliente.

Nel merito la capisco Don Salvatore, la sua missiva, non sembra neanche diretta alla “nuova politica”, mi sembrava piuttosto diretta ad una strana forma di “incapacità al potere”. Troppo duro Don Salvatore, non era il caso e probabilmente se ne è già accorto. Lei ha commesso “peccato”, non grave ma sempre peccato, si è scagliato con inaudita violenza contro delle persone indifese, per la verità anche indifendibili, deboli e nello stesso tempo “desiderose di amministrare” a tutti i costi.

Non ci resta che pregare insieme e sperare non combinino ulteriori danni alla città e ai suoi cittadini. Nel frattempo però, caro Don Salvatore, continuiamo insieme a seguire gli avvenimenti politici della città in cui viviamo e che ci ha visto nascere e crescere e magari leggiamoci ogni tanto con ironia o senza, facciamolo soprattutto per i problemi generali della gente e non solo per i problemi che riguardano situazioni riferite solo a noi stessi.

Un abbraccio di cuore.