Emozionante partecipazione dei ragazzi del Polo 3 al primo evento del progetto 

Sabrina MatrangolaMomenti interattiviRiflessioniEventi/ di Redazione Polo 3 di Galatina

Galatina – Le classi terze della Scuola Secondaria di primo grado “Giovanni XXIII” del Polo 3 di Galatina  hanno partecipato al primo evento previsto nell’ambito del Progetto d’Istituto “Reading Scraps 2.0 – storie di cittadini esemplari”, realizzato in rete con altre nove Scuole della provincia e con la collaborazione  dell’Associazione “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

Gli alunni sono stati motivati alla lettura del libro “ Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando che ha rappresentato il punto di partenza e lo spunto per una serie di attività realizzate e condivise in rete con le altre scuole attraverso l’impiego di piattaforme didattiche, applicazioni interattive e strumenti informatici vicini al mondo e al  linguaggio dei giovani e per questo particolarmente accattivanti e coinvolgenti.

Lo slogan del Progetto e della manifestazione è stato “Leggere rende cittadini liberi”: la lettura diventa veicolo di legalità, perché strumento di conoscenza e informazione che libera dall’ignoranza, quindi l’importanza di leggere per sapere, per memorizzare in quanto memoria è impegno e responsabilità.

 

L’evento si è tenuto presso il Teatro Italia di Gallipoli, alla presenza di più di mille alunni appartenenti a diversi ordini di scuola, dalla Primaria alla Secondaria di Secondo grado.

Numerosi i momenti significativi che hanno scandito l’appuntamento: sul grande palco sono saliti i nostri ragazzi per dare voce a intense riflessioni sull’importanza di vivere e crescere alla luce della giustizia e dell’onestà; toccante l’ultima lettera scritta da Paolo Borsellino, rivissuta attraverso la magistrale lettura di Donato Chiarello; coinvolgente il sondaggio interattivo rivolto alla numerosissima platea di giovani allo scopo di far ulteriormente riflettere sul tema centrale; meravigliosa l’immagine dell’intero teatro in piedi per intonare l’Inno d’Italia.

 

Ma l’emozione più grande è stata regalata dalla voce di Sabrina Matrangola, figlia della compianta Renata Fonte: Sabrina è salita sul palco e, invitata a presentarsi, ha esordito dicendo di essere presente soltanto come “la voce di Renata”, “ una donna che, con il coraggio che forse a qualcuno è mancato, ha incarnato il senso dell’ecologia” intesa non solo come vivere in un contesto ambientale, ma anche “l’ecologia dello stare insieme, la semina di tanti germogli che si vedono fiorire  negli occhi e nei cuori dei ragazzi”, riferendosi ai presenti in platea. Poi ha risposto alle domande poste da alcuni studenti, ha portato la sua testimonianza con la semplicità di una cittadina, con la dolcezza di una figlia che parla della madre brutalmente strappata ai suoi affetti, con la grinta di chi ha dedicato la sua esistenza a portare avanti il messaggio di determinazione, forza e onestà di Renata Fonte, donna coraggiosa, impegnata in politica e vittima di mafia.  Insieme a Sabrina un’altra donna è salita sul palco, Ilaria Ferramosca, autrice del Grafic novel “Nostra madre Renata” che ripercorre, attraverso significative illustrazioni, momenti della vita pubblica e privata della protagonista.

 

In chiusura ai ragazzi è stato offerto un’ulteriore spunto per capire e riflettere sull’importanza della coesione contro le prevaricazioni e le ingiustizie: la proiezione del mediometraggio  “Giovanni e Paolo e il mistero dei pupi”, una fiaba moderna dedicata a due amici che sono morti lottando per gli stessi ideali.