Tutti innocenti, tutti bravi, tutti impuniti, ma intanto i cittadini, tra lacrime e sangue, stanno pagando i danni che loro hanno prodotto.
Galatina – Sono ancora alti gli echi ed i clamori dell’ultimo Consiglio Comunale. Interrogazioni con risposte sommarie, situazioni di rilevanza pubblica sfiorate da ombre che poco hanno a che fare con la trasparenza e che hanno fatto volare e volteggiare in aula frasi sibilline del tipo “avrei preferito non parlare di questo argomento”, documentazioni chieste agli uffici comunali ma rese incomplete, spese elettorali non dichiarate o solo parzialmente.
Tralascio alcune di esse principalmente perché scarso di documentazione tangibile fatta eccezione di quanto ascoltato in aula ma che probabilmente saranno riprese dai diretti “interessati” in modo particolare sui temi riguardanti “legalità e trasparenza”.
Mi soffermo in questo mio scrivere sull’interrogazione del socialista Spoti e della risposta del sindaco Amante riguardo le responsabilità sul debito prodotto e non pagato per anni per consumi energetici e su quella parte di esso a cui una delle società creditrici non ha voluto rinunciare agli interessi ed alle spese legali. Anche perché in possesso sia dell’interrogazione che della risposta del Sindaco.
E’ sconcertante, tanto da portare all’indignazione, quanto ha scritto il sindaco Amante (o chi per lui) nella sua risposta. L’interrogazione chiedeva semplicemente di individuare eventuali responsabilità sul debito prodotto e come prevede la legge far pagare al/ai responsabili tutto ciò che è al di fuori dalla sorta capitale se responsabilità fossero accertate.
La risposta sindacale, invece, comincia con la premessa che “la questione deve essere necessariamente analizzata e valutata nell’ambito della situazione finanziaria dell’Ente da cui non può prescindersi poiché rilevante rispetto alle questioni sollevate” .
Che bontà di cuore. Non ci sembra di ricordare, allorché il nostro Sindaco sedeva sui banchi dell’opposizione e sferrava i suoi arcigni attacchi contro l’allora Giunta Montagna, che prendesse in considerazione la particolare situazione finanziaria dell’Ente per alleggerire (o peggio ancora giustificare come fa adesso) le colpe e gli errori della maggioranza e dei suoi predecessori. Anzi, era lui a chiedere che venisse nominata una commissione per stabilire entità del debito, cause che lo avevano provocato ed eventuali responsabilità.
Oggi ha cambiato idea, anzi giustifica ed invita a “ fare un plauso agli uffici preposti che, comunque, pur dovendo affrontare le difficoltà ed il rigore dell’attuazione di tale Piano, hanno avuto la capacità di ottenere, comunque, da questa transazione, un vantaggio di natura finanziaria per l’Ente”.
Sindaco ma il Piano di Risanamento è venuto da solo con i suoi piedi o qualcuno ha creato le basi ed i presupposti perché si dovesse poi far ricorso per non fallire? Ed ancora: Il debito si è creato da solo con germogliazione spontanea oppure qualcuno lo ha abbondantemente innaffiato e concimato? Ed ancora: (e qui entriamo nella parte più sconcertante della sua risposta) i fondi destinati al pagamento delle utenze non pagate esistenti in bilancio che fine hanno fatto, dove sono andati a finire, dove e come sono stati spesi? Ed ancora: chi e perché ha dato il parere favorevole di regolarità contabile quando i soldi sono stati utilizzati per fini diversi dalle utenze non pagate? Ed ancora: chi ha dato il parere favorevole a che fossero intraprese, a qualsiasi titolo, azioni legali che riguardavano debiti certi e quindi dall’esito scontato? Perchè non ha messo, nero su bianco, il suo parere negativo? Ed i revisori dei Conti, quelli che sono normalmente nominati solo perché sono bravi, dove stavano mentre non si pagavano le utenze, proliferavano i debiti e per 800 euro al mese certificavano bilanci falsi?
A questo avrebbe dovuto rispondere sig. Sindaco non a scrivere che ” Ciò significa che, dal punto di vista squisitamente finanziario, paradossalmente, nel caso di specie, l’Ente ha tratto un vantaggio economico dal non aver corrisposto quanto dovuto ai gestori nei tempi ordinari”.
E’ indegno, per chi ricopre la carica istituzionale di primo cittadino che inneggi alla scorrettezza finanziaria dell’apparato politico e burocratico perché alla fine si son risparmiati 72.000 euro. Secondo questa sua sconcia ed aberrante giustificazione con quale faccia potrebbe mai dire ad suo cittadino che non ha pagato le tasse che deve vergognarsi?
L’unica cose certa, in ogni caso, e che 8.217 euro li abbiamo pagati ed imputati in bilancio (quindi a carico di Pantalone) per interessi e spese legali su parte del debito. Il che significa che al netto della transazione di circa 990.000 euro gli 8.217 euro rappresentano un surplus generato dalle inadempienze di cui abbiamo parlato prima.
Per concludere, sempre per via di quelle giustificazioni aleatorie che non stanno ne in cielo ne in terra (scusate i toni “alti” ma come cittadino sono veramente incazzato e stanco di continuare a pagare per gli errori altrui e di continuare ad assistere a questi continui valzer di debiti che continuano a spuntare ogni giorno come i funghi in autunno) viene scritto che: ” la deliberazione del Consiglio Comunale n, 19/2018, di approvazione della transazione con Eni Gas e Luce (… ) rappresenta il completamento di uno degli step già programmati nel Piano di Riequilibrio approvato, fra l’altro, sollecitato dalla stessa Corte dei Conti (alla quale è stata chiaramente esposta la debitoria in questione), quale passo obbligato e propedeutico al progressivo risanamento finanziario) bisogna far notare che la Corte dei Conti ha approvato il Piano di Riequilibrio Finanziario per non far fallire il Comune ma non ha mai scritto da nessuna parte che ogni debito prodotto debba essere fatto pagare al cittadino se alla base vi sono colpe e responsabilità ben precise.
E la Corte dei Conti a proposito di recupero crediti, accertamenti dell’evasione, disavanzi di cassa, capacità di riscossione, omessi controlli sulle società partecipate, gestione allegra dei residui e potrei continuare, a proposito di colpe non ha fatto nomi ma ha indicato chiaramente i colpevoli.
Quindi niente graffiature sugli spechi per tentato arrampicamento.