Rubriche/Opinioni/di Piero D’Errico
Galatina – Inizia oggi la fine di un’impresa straordinaria, quella di un partito e un movimento tenuti insieme dalla passione per un “populismo” disarmante e ancora oggi alle prese con la realizzazione di un programma diverso da quello proposto da essi stessi in campagna elettorale.
Ovvio, il programma è diventato diverso per colpa dell’altro e viceversa.
Un programma di sicuro più realista, meno fumoso, privo di tante parti, di tanti aspetti su cui sono pure piovuti consensi e con cui bisognerà ora fare i conti.
Lo straordinario incontro tra un “comico” molto intelligente e un “manager” di successo, che insieme hanno costruito anno dopo anno un consenso impressionante. Insomma hanno dato vita ad una delle più grandi operazioni di marketing avvenute sino ad ora. Di meglio ha fatto solo la Coca Cola.
L’unico errore, se così si può chiamare, è l’aver questo incontro, partorito “leaderini” spesso non all’altezza del peso politico e delle responsabilità che lo stesso peso politico impone.
O forse lasciati soli troppo presto, e comunque prima d’aver imparato a camminare da soli.
Impareggiabile la loro bravura nel trattare temi veri e condivisibili: vitalizi, certezza della pena, sicurezza, immigrazione, povertà, con soluzioni al sapore della propaganda e al profumo di una stucchevole fantasia.
Temi avvertiti dalla gente e che i partiti tradizionali non hanno tristemente saputo gestire, dare risposte concrete.
Oggi sarà l’inizio della fine, imprigionati tra il “voler fare” e il “non poter fare”, imprigionati tra Europa, debito e fame.
L’opposizione se ne avrà voglia, avrà vita facile a sbandierare tutte le loro contraddizioni, tutte le loro incoerenze.
Il “populismo” in un contesto di grande crisi economica, disoccupazione, disagio sociale, miseria, “vince facile”.
Dà un messaggio che costruisce speranze di cambiamento ma che se poi non è minimamente percepito, lascerà spazio ad una cocente e bruciante delusione, che sarà più forte della stessa speranza.
La delusione per le molte aspettative tradite, unirà nuovamente le masse, la caccia all’immigrato, la caccia al nero per dimostrare “nulla” ci farà arrossire davanti al mondo.
Ci saranno sottili tracce di un “autoritarismo” che credevamo scomparso, che il popolo spazzerà via in un attimo o anche meno.
Ci sarà rumore, tanto rumore, molto rumore, poi silenzio, quel silenzio che precede l’inizio di una stagione nuova, una stagione di pacificazione, ricostruzione, partecipazione.
Se poi metteranno mano ad una riforma elettorale, che va in senso maggioritario, ci sarà senza dubbio una scomposizione delle alleanze, Movimento 5 stelle e LEGA che governano insieme, dovranno necessariamente presentarsi insieme e tutta l’opposizione se ci riuscirà, pure.
Chi governa dovrà presentarsi davanti al “popolo” per chiedere consenso sulle cose fatte, su come si è amministrato, chi non governa chiederà consenso sulle sue proposte, fatte come opposizione, costruttive o meno , sul merito della discussione dei singoli provvedimenti.
LEGA e CENTRO-DESTRA dovranno dirsi ADDIO per essere credibili entrambi, uno maggioranza, l’altro opposizione.
Fermatevi finché siete in tempo e nessuno avrà la prova provata di un, molto probabile, deludente “impatto governativo”.
Nessuno avrà la prova contraria della non facile o impossibile realizzazione di quanto gridato nelle piazze.
Nessuno potrà gridare al “grande imbroglio”.
Forse non crescerete ancora, ma ancora il patrimonio di “consenso” avuto resterà quasi intatto o sarà ancora forte.
Nessun dorma ragazzi, l’avventura comincia , ci divertiremo.
DI MAIO ha ragione quando, in merito agli incontri per la formazione del nuovo governo, con un pizzico di orgoglio dice: STIAMO SCRIVENDO LA STORIA.
E’ vero, stanno scrivendo la storia.
LA STORIA DELLA LORO FINE.