L’odierno Consiglio Comunale ha scritto il necrologio del S. Caterina Novella. Sarà la nascita dell’ospedale del centro Salento a decretare la sua dipartita.
Galatina – Il S. Caterina Novella non avrà lunga vita. La diagnosi non ha accertato con certezza l’anno in cui avverrà il decesso ma la strada è segnata. Vi spiego con termini semplici quanto con alchimie e giri di parole, tra il politichese ed il burocratese, è emerso nel Consiglio Comunale tematico che si è svolto ieri sera.
Lo Stato (il Ministero della Salute) in nome del dio mattone e della dea cementificazione ha messo a disposizione un pò di miliardi su scala nazionale per finanziare la realizzazione di nuove strutture ospedaliere. Questi soldi, come ha precisato il direttore Generale dell’ASL dott. Narracci, devono essere spesi esclusivamente per la realizzazione di nuove strutture e non investiti su quelle già esistenti.
La Regione Puglia ha intercettato parte di questi fondi per la realizzazione di 4 nuovi ospedali in Puglia di cui uno nel centro Salento e la scelta politica per il nuovo ospedale è caduta sul comprensorio di Melpignano.
La realizzazione del nuovo Presidio Ospedaliero sarà una struttura allo stesso livello del Fazzi che però per la sua realizzazione dovrà portare (sempre in omaggio alle divinità mattone-cemento) alla soppressione di altri ospedali già esistenti per mantenere inalterato il rapporto budget sanità/spesa.
Tra quelli destinati, in un primo momento, dal governo regionale alla chiusura vi era anche Galatina. Poi ci fece compagnia anche Copertino, insomma col passare degli anni si è scatenato un vortice teso ad inebriare e confondere sempre più le menti e le idee. Piccole concessioni oggi qua, domani la ma con il fine ultimo che è e sarà quello di giungere alla chiusura oltre che di Scorrano, Copertino, Poggiardo Muro anche dell’ospedale di Galatina.
Basti pensare che per mantenere l’eccellenza del reparto natalità a Galatina, secondo i parametri previsti dal Ministero della Sanità, bisogna raggiungere e mantenere 1.000 nascite l’anno. Se è già difficilissimo raggiungerli oggi sarà quasi impossibile domani allorché entrerà in funzione il nuovo ospedale che porterà all’interno del proprio bacino di utenza centri quali Cutrofiano, Corigliano ed altri che oggi orbitano su Galatina.
Nonostante il direttore generale dell’ASL dott. Narracci si affannasse a rassicurare che saranno fatti investimenti per rafforzare la dotazione della struttura con 2 tac, due sale operatorie e che saranno portati anestesisti e tanto altro per portare il polo natalità a livello di eccellenza è poi crollato di fronte alle evidenze che da più parti (pubblico compreso) gli sono state contestate tanto da giungere alla mesta conclusione che lui è solo un tecnico e deve attuare nel modo migliore quelle che sono le disposizioni politiche impartite con il piano di riequilibrio regionale. Il suo compito, insomma, è solo quello di creare una rete sanitaria efficiente al di là delle etichette e classificazioni seguendo le disposizioni politiche.
Nutrita la rappresentanza di consiglieri regionali. Concetti quasi identici. Per Erio Congedo (FI) “stiamo parlando e basta. la materia è di competenza della Giunta Regionale ed Emiliano ha già fatto le sue scelte e sono esclusivamente scelte politiche”
Per Cristian Casilli (M5S) “non si può lasciare la vecchia casa e trasferirsi se prima non si è approntata la nuova”
Per Ernesto Abaterusso “piena fiducia in Narracci, però come mai il sito individuato per la localizzazione del nuovo ospedale non rispetta nemmeno uno dei requisiti previsti dalla legge in materia?”
Il parlamentare Leonardo Donno ha evidenziato come siano stati trascurati e sottostimati i requisiti del S. Caterina Novella a vantaggio di altre strutture sovrastimate e privilegiate :”Chiederò alla Commissione Sanità di accertare se le disposizioni nazionali sul riordino ospedaliero sono attuate in egual misura ed allo stesso modo in tutta italia”. Ha poi evidenziato come tutte le promesse siano solo e soltanto verbali e non vi sia mai niente di scritto.
Per il presidente della Provincia Antonio Gabellone :”Chi ha votato quelle scelte oggi fa il critico” ha poi aggiunto che “oggi bisogna sancire un’alleanza fra tutte le parti per tentare di recuperare gli spazi persi“. L’invito rivolto è stato quello di firmare tutti insieme una petizione per obbligare il presidente Emiliano a venire a Galatina in Consiglio Comunale per confrontarsi con il territorio.
Soddisfatto ed “orgoglioso“, invece, il sindaco Marcello Amante per il risultato ottenuto. Ha ricordato che si partiva da una situazione che prevedeva la chiusura S. Caterina Novella “oggi fortunatamente scongiurata”.
Di analogo tenore l’intervento del consigliere comunale Albano Tundo che ha percorso l’odissea dell’Ospedale dall’iniziale scelta politica della chiusura sino ai nostri giorni :”Non siamo soddisfatti – ha detto- ma qualcosa l’abbiamo ottenuta”.
Tra le minoranze il consigliere De Pascalis ha chiesto se qualcuno avesse voluto unirsi a lui per un ricorso amministrativo avverso le decisioni della Giunta Regionale. Proposta bocciata dal sindaco Amante.
Per il consigliere Spoti non “bisogna dimenticare il percorso politico del passato e del presente per individuare colpe e colpevoli nel lungo cammino che ha portato al disfacimento ed al progressivo depauperamento del S. Caterina Novella”.
La consigliera Carrozzini ha ipotizzato “connivenze politiche” che avrebbero avuto il S. Caterina Novella ed il suo destino al centro delle attenzioni.
Come detto è stato tutto un gioco di parole, un cruciverba, per non dire chiaramente ciò che tutti non hanno voluto chiaramente dire ossia che per il S. Caterina Novella il necrologio è stato scritto, così come pure il coccodrillo, si attende soltanto che esali l’ultimo respiro.