Una manifestazione assai discussa. Ha spacciato per cultura un evento commerciale.

Cronaca/ di Redazione

Galatina – Dopo i 5.000 euro impegnati o messi in pagamento a favore dell’Archeoclub Terra d’Arneo per quel ruolo a tutt’oggi ancor ben poco compreso di polo organizzativo e coesivo della rassegna “Cuore Scalzo” ecco giungere il secondo mandato di pagamento per un’altra Associazione.

Trattasi dell’Associazione “Festival Nazionale del Libro”  con sede legale a Tuglie che a suo tempo aveva proposto, nella persona del suo presidente Giampiero Pisanello al comune di Galatina la corealizzazione dell’ottava edizione del Salento Book Festival in cambio di 5.000 euro.

Naturalmente una rassegna completamente a secco di eventi di sostanza a cui viene prospettata una possibilità di accostargli un avvenimento a cui poter incollare l’etichetta di “cultura e culturale” (che poi in pochissimi hanno visto) ha fatto pensare ai nostri Amministratori che (con tutto il rispetto per l’impegno degli organizzatori delle tante musica live, frisellate, birra, vino, enogastronomia etc) qualcosa con cui presentarsi da portatori di “cultura” sui social, tra un seflie e l’altro,  doveva essere messo dentro, costasse quel che costasse.

Però, invece di coinvolgere nell’organizzazione le librerie locali come sempre è stato fatto nelle precedenti rassegne estive, oltretutto a titolo gratuito per l’Amministrazione, quest’anno hanno pensato bene di spendere 5.000 euro per pagare uno “spettacolo” di cui in Tv ne somministrano quotidianamente a tonnellate e di ben altra fattura.

Come si può ben capire ad aver fatto l’affare è stato solo il sig. Pisanello che oltre ai finanziamenti regionali nell’ambito FSC 2014-2020, ha ricavato da Galatina (ci fermiamo come riferimento al solo Comune nostrano senza invadere quello altrui) i suoi bravi 5.000 euro. Poi li ha fatti la casa editrice leccese “Feltrinelli” che, ci dicono, sia stata la sola autorizzata a vendere i libri qui a Galatina ed infine gli scrittori che hanno avuto, direttamente o indirettamente,  i loro vantaggi di promozione dell’immagine e naturalmente economici.

Tutto ciò con buona pace delle librerie locali che per promuovere un libro attraverso la presenza del loro autore devono finanziare di tasca propria, con tutti gli annessi e connessi, la manifestazione.

Naturalmente siamo certi che la penserà diversamente chi in tempi, modi e forme diverse ritrovi sempre con le mani nella marmellata. Quest’anno poi, per loro, è stato ancor più facile vender parole. Per fortuna che in poco tempo, poi, cadono a terra da sole.