Riassegnato a “Città Nostra” sino al 31 dicembre 2018 accompagnato da 750 euro…”nelle more dell’individuazione del nuovo gestore” 

Cronaca/di Redazione

Galatina – Ancora una volta questa Amministrazione ci conferma la propria allergia ai bandi di gara. Sembra quasi di rivedere e risentire quel Dirigente comunale nell’aula consiliare quando ebbe a dire: “ma che ci interessa a noi essere un Comune capofila, quelli son solo impicci e portano pure fastidi”.

Lo stesso, pare, dicasi per questa Amministrazione: “che ci interessa fare un bando di gara quando possiamo nominare chi vogliamo, come vogliamo e pure senza gli impicci e fastidi di un bando di gara”.

Una certa differenza però, a ben riflettere, ci sta tra le due cose. Essere Comune capofila o meno è una scelta. Opinabile, discutibile fin che vogliamo ma pur sempre una scelta. Fare un bando di gara ogni qual volta vi è da assegnare la gestione di un servizio pubblico dovrebbe essere un dovere.

Ora questo particolare sembra proprio porti prurigine e vertigini ad Amante & C. ed ogni volta che ci sta da affidare una scelta alla meritocrazia vengono subito i malesseri e pur di non farlo ci sta chi si inventa qualche maliziosa bugia per dire che è stato fatto il bando di gara e chi invece lo fa senza pudore sbattendo in faccia ai cittadini la propria arroganza da potere.

Un pò come dire “io sono io e voi non siete un c….”.

Ultimo esempio in ordine di tempo è la Delibera di Giunta Comunale n.265 del 02 ottobre 2018 avente per oggetto le determinazioni dell’Esecutivo relative alla gestione del servizio di accoglienza ed informazione turistica (I.A.T.).

In essa si legge che il Comune di Galatina ha beneficiato di due finanziamenti regionali per complessivi 23.000 euro e che tutte le attività ed interventi previsti in detti progetti sono stati realizzati dall’Associazione “Città Nostra” a ciò incaricata per  “la comprovata esperienza nel settore acquisita durante gli anni di collaborazione alla gestione dell’Uffcio IAT”.

Noi abbiamo sempre saputo, carte alla mano, che gestore ufficiale dello IAT è sempre stata la MOOD e che solo con la gestione Commissariale è ufficialmente comparsa “Città Nostra”. Ma in ogni caso, senza un confronto, senza un paragone come hanno fatto a stabilire che “Città Nostra” era la più idonea, la più competente la più preparata a gestire le manifestazioni che poi significavano gestire 23.000 euro?

Perché non è stata mai reso pubblico un rendiconto su come siano stati spesi quei soldi e quanto si sia speso per ogni singola manifestazione quale ad esempio il corso “familiare” di pasta casereccia o quello dei soliti quattro salti da pizzicati? Chi ha comprato e sopratutto chi sta custodendo e gestendo le casette di legno? un’Amministrazione trasparente tutti questi dubbi ai suoi cittadini dovrebbe fugare con una rendicontazione trasparente perché in fondo si tratta pur sempre di soldi pubblici.

Sempre nella stessa delibera vien scritto che nel passato “con Deliberazione di Giunta Comunale del 06 ottobre 2017 (…) si è stabilito di affidare la gestione dell’Ufficio IAT sino al 30 settembre 2018 alla stessa Associazione “Città Nostra” riconoscendo esclusivamente un rimborso spese vive quantificate complessivamente in 3.000 euro (IVA compresa) per la totalità dei 12 mesi di gestione“.

Due osservazioni. La prima riguarda un’omissione. Vi siete dimenticati di riportare la dicitura contenuta in quella delibera del 06 ottobre 2017 ossia che la gestione del servizio veniva concessa “nelle more dell’individuazione del nuovo soggetto gestore“. Dopo un anno il servizio è stato ora riassegnato sino al 31 dicembre 2018 sempre “nelle more dell’individuazione del nuovo soggetto gestore”. Alla faccia delle more.

La seconda osservazione verte sul riconoscimento “esclusivamente a titolo di rimborso delle spese vive” della somma di 3000 euro (IVA compresa). Io non sono un commercialista eppure so benissimo che sul rimborso spese non si applica l’IVA. Vuoi vedere che aveva proprio ragione mia nonna buon’anima quando diceva che “quando ci stanno troppi arcipreti la Chiesa rimane aperta“?

Resta poi anche da capire quali siano queste spese vive sopportate dai gestori del servizio. Ho sotto gli occhi la determina n.112 del 07 settembre 2018 della Direzione Tursismo e Marketing Territoriale con la quale si da disposizione di pagare delle bollette telefoniche TIM per l’importo di 222,74 euro relativo ai consumi effettuati nel 4° e 5° bimestre 2018.

Ora l’Associazione non paga affitto locali, non paga telefono, non paga luce, non paga pulizie non paga insomma nulla. Si può sapere a quali spese vive fa riferimento la delibera? Tralasciamo volutamente il mercimonio che si effettua in quell’immobile, lasciamo il compito alla Guardia di Finanza se un giorno nella cosa volesse metterci il naso.

In conclusione ancora una volta, senza un bando di gara, è stato assegnato a Città Nostra la gestione del servizio di attività di accoglienza ed informazione turistica naturalmente sempre “nelle more dell’individuazione del nuovo soggetto gestore” per altri tre mesi (sino al 31 dicembre 2018) con la corresponsione di 750 euro naturalmente “esclusivamente a titolo di rimborso delle spese vive” e naturalmente sempre “IVA compresa“.