Per la prima volta, a Lecce, i rappresentanti di tre Ordini si interrogano sulle prospettive delle rispettive professioni.
Lecce – Il digitale si sta diffondendo sempre di più negli studi dei professionisti salentini. In provincia di Lecce, infatti, cresce la spesa in tecnologie ICT da parte di avvocati, commercialisti e notai, trainata soprattutto dagli investimenti «law driven», ovvero imposti dalla legge per adeguarsi agli obblighi normativi.
Gli strumenti informatici più utilizzati sono la firma digitale, la fatturazione elettronica, i software per le videochiamate, il sito web e le piattaforme di e-learning. C’è chi dispone di un archivio in buona parte digitale, chi è già sul cloud (o ‘nuvola informatica’) e chi gestisce i rapporti con la propria clientela attraverso innovativi dispositivi hi-tech.
Il crescente ricorso alle tecnologie ICT rappresenta una minaccia per il futuro degli stessi professionisti oppure un’opportunità da cogliere al fine di innovare i servizi, migliorare l’efficienza dei processi lavorativi, nonché le relazioni esterne?
A queste e a tante altre domande si tenterà di dare risposta nel corso della giornata di studio promossa dall’Ordine dei dottori commercialisti di Lecce, di concerto con quello degli avvocati e quello dei notai.
L’incontro, in programma venerdì 26 ottobre, al «Tiziano», verterà sul tema «Avvocati, commercialisti, notai: professionisti verso il futuro» e si inserisce nell’ambito del festival «Conversazioni sul futuro».
È la prima volta che, in provincia di Lecce, i tre Ordini organizzano un evento del genere, volendo affrontare direttamente questi argomenti.
In particolare, nella mattinata, si svolgerà la tavola rotonda per discutere «Quale futuro attende le professioni? La sfida digitale», alla quale prenderanno parte i rappresentanti nazionali e locali dei tre Ordini e non solo.
Al centro del dibattito, le conseguenze della quarta rivoluzione, quella digitale, che sta trasformando le vite di milioni di persone: stanno cambiando gli strumenti di lavoro, le richieste dei clienti e gli scenari economici, con conseguenze rilevanti anche in ambito normativo.
Si pone, dunque, il problema di capire quale sarà il futuro dei commercialisti, degli avvocati e dei notai e dei rispettivi studi che potrebbero non essere ancora idonei nell’affrontare le prossime sfide.
Secondo una recente previsione, il numero degli studi professionali è destinato a diminuire drasticamente nell’arco di pochi anni. Quel che è certo è che le prospettive restano alquanto incerte.
Il mondo delle professioni, infatti, è chiamato ad adeguarsi ai nuovi tempi che vedranno la digitalizzazione imporre modelli di sviluppo sempre più complessi ed articolati.
Così, le tradizionali e vecchie attività non potranno che lasciare il posto all’e-marketing, alla digital trasformation, alla digitalizzazione degli atti e non solo. L’obiettivo degli incontri è comprendere quali saranno le ripercussioni a carico dei professionisti.