Metodi e criteri poco trasparenti sarebbero alla base dell’interrogazione consiliare del PSI.

Cronaca/di Redazione

Galatina – Nel corso della rassegna estiva “Cuore Scalzo” diverse associazioni, organizzazioni e soggetti privati hanno beneficiato di contributi economici per la realizzazione di determinati eventi all’interno di essa.

Anche l’Archeoclub Terra d’Arneo, che dovrebbe essere un’associazione specializzata nello studio e nella tutela del patrimonio archeologico ha beneficiato di un contributo economico di 5.000 euro perché, come fu scritto in delibera (la n. 160 del 15 giugno 2016), l’Amministrazione Comunale “non avendo nel proprio organico competenze adeguate” accolse la autocandidatura dell’Archeoclub (quando si dice il fiuto di trovarsi al posto giusto al momento giusto come i goleador di razza purissima) di collaborare con l’Amministrazione Comunale nell’organizzazione, coordinamento e gestione degli eventi della rassegna estiva.

Come sono stati utilizzati i 5.000 euro dall’Archeclub Terra d’Arneo? Questo è un piccolo mistero perchè dalla rendicontazione ( meglio dire autocertificazione) fatta dall’Associazione al Comune si evince ben poco anzi pare proprio che la genericità delle voci di spesa sia “puramente voluta”.

Ad esempio l’Associazione attesta di aver speso 2,440 euro per un non ben specificato piano di comunicazione. A qualcuno questi soldi saranno stati pur dati? A chi? Mistero, ma forse non tanto. Questo piano di comunicazione dell’Archeoclub è poi ancora più strano in quanto in altra parte del piano economico globale della rassegna, il responsabile del procedimento signor Luigi Rizzo, scrive di un piano di comunicazione pagato dall’Amministrazione con altri fondi che non sono quelli dati all’Archeoclub.

Per la precisione sono stati dati 800 euro a La repubblica per l’acquisto di una pagina pubblicitaria all’interno della testata. Altri 1059 sono stati pagati (sempre direttamente dall’Amministrazione comunale) per ben 36 spot  pubblicitari su Telenorba.

Alla stessa stregua del responsabile del procedimento che ha documentato analiticamente le “sue” spese pubblicitarie forse avrebbe dovuto farlo anche l’Associazione? Perché non lo ha fatto e perchè l’Amministrazione ha preso, senza una valida certificazione, per buone dette voci di spesa generica?

Riteniamo siano motivi sufficientemente validi per sentire il dovere di chiedere ulteriori spiegazioni al Sindaco e la cosa, forse più significativa, è che questa volta il PSI tramite il suo consigliere Giuseppe Spoti ha chiesto una risposta scritta.

Cosa ha chiesto il consigliere Spoti al Sindaco?

Ha chiesto di sapere: ” Chi ha gestito i 2.440 € inerenti la realizzazione del piano di comunicazione; a che tipo di comunicazione e per quale attività sono stati destinati nello specifico i 2.440 €; se la spesa di 2.440 € è giustificata dal tipo di attività effettuata o dalle capacità professionali del soggetto che l’ha posta in essere e per quale motivo o ragione la gestione della comunicazione è stata affidata proprio ad Archeoclub, che sottolineiamo è un’associazione specializzata nello studio e nella tutela del patrimonio archeologico e che quindi poco o nulla ha a che vedere con la comunicazione ed il marketing” .

 

 

CONSIDERATO CHE

-Sempre dalla lettura della rendicontazione delle spese emerge che la comunicazione della rassegna tramite giornali,video promozionali, totem e altri vettori pubblicitari sia stata gestita con fondi a parte, diversi dai 2.440 € giustificati per il piano di comunicazione;