Rubriche/PensieriParole/di Redazione
Alzi la mano chi tra voi lettori non l’ha mai aspettata, a volte restando sveglio anche tutta la notte, per sentire i suoi passi nella propria casa.
Ma chi è in realtà questa vecchietta che viaggia a bordo di una scopa volante e scende dai camini delle case
e lascia ai bimbi buoni dei doni e ai cattivi solo carbone nella notte tra il 5 e 6 gennaio?
La Befana è un personaggio mitico e la sua origine non è databile: la Befana esiste da sempre, discende da tradizioni magiche precristiane che nel tempo, e con l’aggiunta di elementi folcloristici e cristiani, l’hanno resa ciò che è: una vecchina che porta doni o carbone ai bimbi a seconda di come si sono comportati durante l’anno. Porta i suoi doni in ricordo di quelli offerti dai Magi al piccolo Gesù.
Veste una gonna lunga e di colore scuro ed un grembiule, uno scialle, un fazzoletto sulla testa e un paio di ciabatte molto consumate…naturalmente non può mancare la scopa magica con la quale sorvola i cieli di tutto il mondo, si ferma sui tetti e calandosi dai camini riempie le calze appese dai bambini con dolcetti o carbone.
Quando entra nelle case di solito la Befana vuole rifocillarsi un po’ dal viaggio. E’ usanza, infatti, che i bimbi, oltre ad appendere la calza, preparino insieme ai genitori una buona colazione alla vecchina. Il giorno seguente si trova sempre tutto in disordine: la Befana è passata e ha mangiato tutto. Alcuni bambini raccontano di aver trovato anche le impronte della Befana su piatti e tazze.
Secondo la leggenda la Befana abbiamo detto ricorda la visita dei Re Magi a Gesù Bambino…Esiste a tal proposito anche una leggenda che si tramanda da secoli e che permette di capire il ruolo di questa vecchina con la scopa.
I tre Re Magi, per raggiungere la grotta dove era nato il Salvatore attraversarono molti paesi seguendo una stella e in ogni luogo in cui passavano gli abitanti accorrevano per conoscerli e unirsi a loro.
Si racconta che i Magi diretti a Betlemme si erano persi e che si fermarono davanti ad una casa per chiedere indicazioni ad una vecchietta. Dopo aver ricevuto le informazioni i tre re chiesero all’anziana di seguirli per far visita al Salvatore ma la signora non volle uscire di casa.
Dopo poco si pentì, preparò in fretta un cesto di dolci e si mise a cercarli senza riuscirci. Così si fermò davanti ad ogni casa che incontrò donando dolci a tutti i bimbi che vedeva nella speranza che uno di loro fosse Gesù bambino.
Da allora la leggenda vuole che nella notte tra i 5 e il 6 gennaio questa vecchina voli sulla scopa con un sacco sulle spalle e porti doni per farsi perdonare. La Befana passa nelle case e lascia ai bimbi buoni dei regali, quei regali che all’epoca non poté dare a Gesù.
La Befana non è una strega, lei è sempre sorridente e porta dolci e regali. Punisce con il carbone solo i bambini che proprio tutto l’anno sono stati disobbedienti.
La Befana è legata anche alle tradizioni agrarie pagane. Il suo arrivo chiude le feste natalizie e dunque anche l’anno trascorso. Il giorno dell’Epifania segna la fine dell’anno solare e l’inizio dell’anno lunare. Il suo aspetto di vecchina rappresenta dunque una raffigurazione del vecchio anno e i suoi doni prendono così un valore propiziatorio per l’anno nuovo.