L’accusa per alcuni funzionari e vertici dell’istituto bancario è di truffa ai danni di una signora di 84 anni.
Cronaca/ Comunicato Stampa di CODICI
Un caso emblematico. È quello che ha portato la Procura della Repubblica di Bari ad accusare di truffa alcuni funzionari ed i vertici della Banca Popolare di Bari.
Tutto è nato da quanto accaduto ad una signora di 84 anni, che ha acquistato dei titoli e li ha visti poi andare praticamente in fumo.
“La nostra associazione si costituirà parte civile al processo – annuncia il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – l’inchiesta della Procura di Bari sta portando alla luce quello che denunciamo da tempo e che ci ha portato ad avviare un’azione collettiva nei confronti dell’istituto di credito”.
Dopo la stangata da 1,9 milioni di euro della Consob, un’altra mazzata per i vertici Bpb, anche se le multe sono state sospese dalla Corte di Appello di Bari.
“Sono circa 70 mila – dichiara l’Avvocato di Codici Marcello Padovani – i risparmiatori che si trovano nelle condizioni della signora di 84 anni che ha fatto scattare l’accusa di truffa ai vertici di Bpb.
Fornendogli prospetti informativi insufficienti e rassicurandoli sulla possibilità di rivendere le azioni, sono stati indotti a fare un investimento azzardato, che si sta rivelando speculativo.
Parliamo di azioni che nell’ultimo anno hanno subito una svalutazione del 74%, passando da 6,66 euro a 2,38 euro. Gli scambi si sono praticamente azzerati, i risparmiatori non riescono a trovare compratori e più passa il tempo, più rischiano di ritrovarsi con titoli che non valgono praticamente nulla”.
Con l’accusa di truffa da parte della Procura nei confronti dei vertici dell’istituto di credito, si apre un nuovo capitolo nell’inchiesta sui risparmiatori che hanno visto svalutare le proprie azioni.
Una vicenda che l’Associazione Codici continuerà a seguire da vicino, costituendosi parte civile al processo. Intanto prosegue l’azione collettiva per tutelare i consumatori.