Eventi/ di p.z.

Soleto – D’accordo, la location non era delle migliori, ma vuoi prendertela con il Padreterno? Certamente no. Prendiamocela allora con questa primavera  bizzarra e dispettosa che ci ha messo tantissimo di suo per cercare di rovinare la serata: ma non c’è riuscita.

Non c’è riuscita In primis grazie all’Amministrazione comunale di Soleto che in poco tempo è riuscita a reperire ed allestire una sede alternativa e poi grazie al Maestro Luigi Fracasso ed al suo staff organizzativo coordinato da Antonio Serra, che in altrettanto poco tempo ha allestito e corredato la nuova struttura della necessaria strumentazione tecnica, nonché logistica, affinché la serata potesse svolgersi regolarmente.

Tra una inconsueta scenografia era collocato il numerosissimo pubblico che ha sfidato le proibitive condizioni meteorologiche per non mancare l’appuntamento con la terza manifestazione della rassegna de “I Concerti del Chiostro” e principalmente l’appuntamento con il Jazz dei tre grandi maestri Dado Moroni, Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto: “The Italian Trio”.

A nessuno, dunque, è fregato più di tanto se la location fosse poco consona all’evento e tanto meno ai tre grandissimi artisti ed al numeroso pubblico. E poi il jazz non è stato il canto degli africani deportati in America e schiavizzati nelle coltivazioni di cotone che cantavano per alleggerire il peso del massacrante lavoro? Non è stato il canto dei ghetti Afroamericani degli States?

In ogni caso la vera e sostanziale missione della Stagione Concertistica l’ha descritta in modo sintetico  ed efficace il Maestro Fracasso : ”Compito dei Concerti del Chiostro è quello di portare la grande musica, i grandi artisti, in provincia e farla amare di tutti. E’ fin troppo facile fare questo in città con le strutture adeguate”.

Non sono un esperto di musica Jazz ma sabato a sera, e credo di non essere stato il solo,  ho subito il fascino di quelle note, un mix di sensazioni che hanno coinvolto animo e mente, la mia razionalità si è assopita cullandosi nell’atmosfera creata da quelle magiche mani che magistralmente facevano vibrare i loro strumenti musicali. Tu chiamale se vuoi…emozioni.

Già, le emozioni. Il maestro Dado Moroni a nome del Trio, lo aveva detto chiaramente nell’illustrare la scaletta musicale selezionata per la serata: “ E’ costituita da brani- aveva detto- scelti appositamente perché rappresentativi di momenti di nostre grandi emozioni di cui vogliamo rendervi partecipi trasmettendole attraverso la musica”.

E così brano dopo brano, nota dopo nota, abbiamo vissuto con quelle coinvolgenti emozioni. Con “First Smile” quelle legate alla nascita di Oscar,  figlio di Dado Moroni, un brano che ricorda le melodie dei carillon arricchite con suoni e melodie del bagaglio artistico dell’autore. Con  “Panorama” quelle trasmesse da Roberto Gatto che ha  giocato con il ritmo a suo piacimento e con un’abilità fuori dal comune. Con “E-Tanelli” Rosario Bonaccorso con i suoi assoli carichi di blues ha sprigionato note intense, trascinanti, quasi metafisiche.

La musica, la loro musica, ha lasciato il segno. Il pubblico più volte ed a lungo si è alzato in piedi per tributare vere e proprie ovazioni agli artisti. Sicuramente da Sabato sera il Jazz, grazie a The Italian Trio ed al maestro Fracasso, avrà acquisito nuovi proseliti e nuovi estimatori.