Cronaca/Politica/ di Giampiero De Pascalis consigliere comunale Lista De Pascalis

Consiglio comunale surreale, quello di ieri. Ci siamo sorbiti una noiosa relazione sul bilancio, fatta dal sindaco di Galatina, Marcello Amante, che ha snocciolato numeri che testimoniano come i soldi pubblici siano stati mal impiegati. Il loro “abbiamo fatto”, tradotto abbiamo speso, non permette alla città di essere pulita, ordinata e governata con trasparenza.

         Il paradosso Amante l’ha raggiunto quando ha parlato della nuova gara per l’appalto della raccolta e smaltimento dei rifiuti. È stato un punto all’ordine del giorno che ha acceso la discussione perché tocca le tasche dei cittadini. Amante ha avuto l’ardire di affermare che la gara è andata deserta per colpa delle aziende che non hanno partecipato. A tal proposito ha spiegato che i tempi della gestione del servizio sono contratti in quanto a breve dovrebbe essere avviata la gara bandita dall’ARO.

         Come al solito dimentica qual è il suo ruolo. Perché non ha fatto la gara un anno fa, come aveva promesso? È vero che un anno fa l’aveva fatta predisporre, ma poi l’ha ritirata ripresentandola qualche mese fa: ha fatto tutto da solo, allungando i tempi e rendendo sempre meno interessante per un imprenditore partecipare. E  ribadisco: una gara deserta rimane comunque una sconfitta per chi la indice.

 Il risultato è che oggi abbiamo un servizio in proroga che costa molto di più rispetto a quanto previsto dal bando di gara. Siccome il sindaco Amante ha competenza in materia di rifiuti essendo stato nel collegio sindacale di ben due società che operano nel settore, mi chiedo come mai non abbia considerato cose che sono talmente ovvie da non poter essere ignorate.

         Per non farci mancare nulla accanto alla buona notizia della chiusura del pozzo aperto nell’immobile che un tempo ha ospitato l’Istituto tecnico commerciale Laporta, il sindaco ha stigmatizzato il mio impegno sulla questione derubricandolo ad attività volta a dare visibilità al mio operato tramite i social e invitandomi a frequentare di più Palazzo Orsini.

          Al netto della stucchevole affermazione utilizzata per criticare chi agisce nell’interesse della città, ho fatto presente al sindaco che se stesse tra la gente, piuttosto che stare chiuso nel Palazzo, avrebbe contezza dei problemi. Dovrebbe rendersi conto che la platea di chi lo riconosce come sindaco è sempre più limitata e trarne delle conclusioni. L’ho detto in Consiglio comunale e sono pronto a ripeterlo in ogni sede.