Cronaca/Politica/di Giampiero De Pascalis consigliere comunale “Lista De Pascalis”
Galatina – Aspettiamoci nuovi rincari della Tari. Mi auguro di essere un cattivo profeta e che non ci siano, ma è facile ipotizzarli in base alle scelte fatte dal sindaco di Galatina, Marcello Amante.
È del 30 aprile l’ordinanza sindacale numero 31/2019 con cui il sindaco di Galatina ordina alla società Monteco di proseguire il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, in attesa dell’indizione della gara Aro. E ci sono molte cose che non tornano.
Già in Consiglio comunale ho rimproverato al sindaco di aver avuto atteggiamenti alternanti, rispetto alla nuova gara. Aveva promesso una gara immediata, ma il suo calendario deve essere speciale: ha impiegato oltre un anno per bandirla, poi l’ha ritirata ripresentandola qualche mese fa quando è andata deserta perché la durata del servizio non rende interessante per un imprenditore parteciparvi, né lo ha fatto l’attuale gestore che già ha effettuato il servito in proroga e oggi lo fa con l’ordinanza sindacale, sino a ottobre prossimo.
Per i cittadini tutto ciò si traduce in maggiori oneri. Abbiamo pagato maggiori somme quando il servizio è stato effettuato in proroga perché il nuovo bando prevede costi inferiori, nel frattempo siamo esposti al rischio di ulteriori richieste economiche da parte del gestore. È vero che l’ordinanza prevede lo svolgimento del servizio agli stessi patti e condizioni del Capitolato d’appalto, ma è altrettanto vero che solitamente, alla fine della gestione emergenziale, i gestori richiedano il pagamento di somme ben più alte reclamando tutta una serie di voci di spesa che non sono comprese nel canone individuato dall’ordinanza e che, secondo una corposa parte della giurisprudenza, devono essere invece riconosciute al gestore in via d’urgenza. In questo modo lievitano i costi.
Non va trascurato un altro aspetto. Il sindaco di Galatina prima di procedere con l’ordinanza e nell’interesse dei cittadini, avrebbe dovuto avviare una procedura negoziata. L’ordinamento giuridico prevede, infatti, la possibilità che il servizio sia affidato con una gara senza la preventiva pubblicazione del bando e quindi con una procedura negoziata in cui il Comune convoca almeno cinque operatori e chiede che sia formulata un’offerta. La concorrenza tra gli imprenditori avrebbe potuto dar luogo a risparmi importanti.
Certo anche questo tentativo poteva non riscuotere l’interesse degli imprenditori, ma sta di fatto che il sindaco Amante non ha neppure provato a cercare la migliore soluzione per la città. I fatti rappresentati destano forte perplessità, tanto più che il primo cittadino ha competenza in materia di rifiuti essendo stato nel collegio sindacale di ben due società che operano nel settore e quindi si presume abbia competenza in materia.