Rubriche/Opinioni/di Veronica Romano
Finalmente possiamo tirare un respiro di sollievo. L’atteso momento della “riconciliazione politica” tra Salvini e Di Maio è arrivato.
La “bella notizia” della riconciliazione è piombata sul mondo e “sulle borse” che hanno riaperto tutte con un leggero rialzo.
Sarà stata più o meno mezzanotte quando li hanno visti uscire insieme e quasi contemporaneamente è arrivato l’annuncio che, i due, avevano ripreso a parlarsi. Che tra loro era scoppiata la pace, il dialogo, le cose da fare, il contratto. E tutti noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo, abbiamo brindato, abbiamo applaudito.
Personalmente quella scena dei due vice-premier “riconciliati” l’ho vista e rivista una infinità di volte, mi sono emozionata, ho quasi pianto. pianto.
Ero felice perché le loro “intelligenze” possono di nuovo sfiorarsi, incontrarsi, scambiare messaggi, progettare e riprendere a gareggiare. Questa volta il ritrovato “amore politico” giurano durerà a lungo ed io ne sono più che convinta. Durerà. Durerà qualche giorno.
Ognuno vorrà avere un “Mini-Bot” tra le mani, toccarlo, sentire scivolare tra le dita la sua carta, ammirare i contorni dei suoi disegni.
La triste Europa, bloccherà la procedura di infrazione, diminuirà il debito, aumenterà l’occupazione, ma soprattutto diminuiranno gli “immigrati”.
E a tutti noi tornerà il sorriso, la speranza, la passione, avremo mille ragioni in più per sussurrare dentro di noi o urlare al mondo: “VINCEREMO”.