Rubriche/Opinioni/di Veronica Romano
Mi dicono che nel “frenetico chiacchiericcio”, che durante questa bella stagione è in servizio permanente effettivo davanti ai BAR, la consultazione regionale del prossimo anno sta muovendo “desideri”, alcuni palesi altri meno, per candidature, molte delle quali con “irreali” possibilità di successo o meglio ancora con reali possibilità di insuccesso.
Ne ho contati, grosso modo, una “cinquina” pronti a dividersi l’elettorato galatinese che tra l’altro “ama alla follia candidati di provenienza diversa” salvo poi lamentarsi appassionatamente, il giorno dopo, per non avere rappresentanti locali.
Per fare in modo che la cosa non abbia più a verificarsi e dare la possibilità (perché no?) ad un nostro candidato, ovvio dopo aver fatto qualcosa per se come fan tutti, di cercare di fare qualcosa anche per la nostra città mi permetto di invitare cittadini e candidati a valutare se fanno un bene alla città tante candidature che si perderebbero in pochi o in tanti voti o comunque non esprimerebbero nulla o invece puntare unitariamente ad un “candidato della città”, che, unendo la città stessa, possa esprimere un rappresentante nella istituzione regionale.
Non penso sia difficile capire la differenza tra tante inutili candidature e “una sola” candidatura utile.
Mi auguro che questa volta la città sappia fare squadra e sappia difendersi dagli “abituali invasori di provenienza diversa” e dai tanti “barbari” pronti a raccogliere il consenso e sparire o, come succede nella migliore delle ipotesi, utilizzare il consenso ricevuto per provvedimenti contrari al luogo da cui li ha ricevuti.
“Politicamente colpevoli” saranno i “tanti candidati” che toglieranno, nella dispersione del voto, la possibilità di una “elezione” e politicamente colpevoli anche i tanti votanti che continueranno a votare “candidati di provenienza diversa” salvo a pentirsene il giorno dopo.
C’è tempo per parlare, per discutere e per dire qualcosa.
ALTRIMENTI SI TACCIA PER SEMPRE.