Lettere/ di Carla Casolari

Gentile Direttore,
in data 21 giugno u.s. ho pubblicato sul social facebook un post unitamente ad una foto inserita in una perizia di stima allegata ad un Avviso di gara per l’alienazione di uno di n. 9 immobili di proprietà comunale (ex-carcere, lotto n. 9).

La foto in questione ritrae un particolare di un pannello che raffigura immagini di donne mezze nude con pose volgari e ammiccanti. Mi sono indignata per questa immagine che rappresenta la figura femminile in modo irrispettoso, e che, soprattutto, non ha niente a che fare con la documentazione di che trattasi e, pertanto, ne ho chiesto l’ immediata rimozione a difesa della dignità femminile ed in qualità di componente della Commissione pari opportunità del comune di Galatina.

Il mio post sul social, che ormai pare sia l’ unico canale di comunicazione con l’attuale Amministrazione, ha ricevuto molti consensi e molto sostegno tra i cittadini, mentre chi avrebbe dovuto indignarsi ed ottenere l’ immediata rimozione della foto non è pervenuto.

Comunque nella giornata del 23.06.2019, un organo di informazione locale pubblica un articolo a firma del Tecnico che ha inserito la famigerata foto nella perizia di stima, e di cui la Redazione stessa “sottoscrive in pieno tutte le considerazioni” dello stesso Tecnico e “raccoglie la sfida” lanciata al fine di trovare l’autore del decoupage di donne mezze nude in pose volgari ed ammiccanti incollate sull’ormai famoso pannello.

Ovviamente resto basita e anche un po’ divertita dal…“fantasioso parkour” del Tecnico per non ammettere che la foto del particolare del pannello che ritrae donne col seno di fuori ed in pose volgari non c’ entra niente con la perizia e dove lo stesso afferma addirittura che si tratterebbe di un’ opera d’ arte, anzi di una “pura espressione artistica” che fa pensare a Mimmo Rotella e a Andy Warhol ( anche se “fa un pò strano” che questo risvolto artistico sia stato palesato dal Tecnico solo ora e non nella perizia…).

In ogni caso rispondo sempre sullo stesso social ribadendo il concetto che quella foto non dovrebbe stare nella perizia e chiedendo la rimozione della stessa. Pensate che ingenua… io alla Pop Art non ci avevo neanche pensato davanti a quella foto volgare.. e pensare che per anni mi sono occupata d’arte, ricevendo anche prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale… Appena ho visto la foto ho pensato si trattasse di calendari e/o poster pornografici anni ’70 o giù di lì ​che potevano trovare giusta collocazione solo nelle carceri o nelle cabine dei camionisti (con tutto il dovuto rispetto per carcerati e camionisti) e non certo all’interno di documenti pubblici…

Comunque al di là delle differenti vedute, la cosa che mi ha spiazzata completamente è stata la strenua difesa delle ragioni del novello critico d’ arte da parte del direttore del sito online Sig. XXXX XXXXXXX sul mio post, che ho puntualmente salvato, dove, addirittura e senza neanche cercare di capire le motivazioni di chi scrive, ma con la supponenza di chi ha senz’altro ragione e dichiarando la mia “posizione incomprensibile” mi accusa di “trincerarmi dietro ad un femminismo avvallato dalla mia cooptazione nella Commissione pari opportunità.
Ad ognuno le proprie conclusioni.
Dal mio canto, continuerò a insistere sull’eliminazione di quell’ immagine di cattivo gusto da un atto ufficiale pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Galatina nelle sedi opportune.

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Egr. sig.ra Casolari,

mi scusi se ho sostituito con simboli e sinonimi i riferimenti diretti.

Ho trattato l’argomento alienazioni immobili su queste pagine a differenza di altri che scoprono qualcosa, come nello specifico, solo quando qualcuno lo imbecca. Non avevo aperto gli allegati del bando di gara diversamente mi sarei sicuramente indignato insieme a lei. Non le riporto la frase arcinota di “Papa Caiazzu” per spiegare il motivo per cui mi sarei indignato. Aggiungo inoltre che onestamente non sapevo che l’informazione istituzionale fosse ridotta così male da riuscire ormai a comunicare solo attraverso canali poco istituzionali ma di comodo scendiletto.

Cosa vuole, ogni mulino da la farina che ha. Bella la storiella del riferimento artistico. Non oso immaginare se al posto dell’ex carcere si fosse dovuto vendere (fosse stato di proprietà comunale) quell’immobile di Piazza Vecchia rinomatissimo prima della legge Merlin. Lì, con la stessa motivazione, qualcuno avrebbe potuto sfogarsi ai suoi massimi livelli libidinosi.

Non sono mai stato un bacchettone ne un reazionario, i miei valori da sempre laici e scevri da schematismi e conformismi non mi hanno però impedito di dare il giusto significato ad ogni cosa. Un ex carcere da abbattere è solo un rudere. Ha il solo valore del terreno che ricopre e le prospettive che offre in termini di cubatura da cementificare. Non ha alcun valore storico, aggrapparsi a questa scusante per giustificarsi, è ancora più meschino di ciò per cui si tenta di trovare una inesistente giustificazione.

Magari ci avesse spiegato come e perché sia riuscito a far fallire 6 tentativi di vendita forse il suo intervento sarebbe stato più apprezzato e maggiormente giustificato. Oppure ci avesse spiegato che fine ha fatto il progetto ed il finanziamento del Villaggio Azzurro, i progetti dell’efficientamento energetico delle scuole, quello dello smaltimento dei reflui delle acque bianche e poi ci spiegasse a proposito di bandi di gara sui rifiuti per quali motivi stiamo pagando 26.000 euro un professionista esterno (oltre ai suoi stipendi) per ritrovarci sempre al punto di partenza e …etc, etc.

Ecco avesse spiegato tutte queste cose, sig.ra Casolari, avrebbe fatto di sicuro una più gran bella figura. Ci resta una consolazione: è solo un dirigente pro tempore un domani cambiando il Sindaco potremmo liberarci tranquillamente anche di lui e stia tranquilla che non ne sentiremo assolutamente la mancanza. (pietro zurico)