In programma una giornata di approfondimento con qualificati relatori.
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L’economia salentina resiste alla crisi, grazie all’export. Nel corso del 2018 sono stati esportati prodotti per un valore complessivo di 609 milioni 307mila euro, registrando un incremento del 48,2 per cento rispetto ai volumi di cinque anni prima (nel 2013 si arrivò a 411 milioni di export) e del 24 per cento rispetto a tre anni prima (nel 2015 si arrivò a 491 milioni 524mila euro). È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico, diretto da Davide Stasi, su dati Istat.
In particolare, nell’ultimo quinquennio, le esportazioni di articoli in pelle (escluso l’abbigliamento) sono aumentate del 186,7 per cento: da 26 milioni 822mila euro del 2013 a 76 milioni 898mila euro. Ottima performance anche per l’abbigliamento che registra un’impennata del 68,3 per cento: dai 43,9 milioni di cinque anni fa, sale a 73,9 milioni.
Le esportazioni di generi alimentari sono cresciute del 27,8 per cento: da 15 milioni a 19,3 milioni di euro. Le bevande crescono del 33 per cento (da 22 milioni 684mila euro a 30 milioni 178mila.
L’export di prodotti agricoli è aumentato del 45,3 per cento (dagli 11 milioni 879mila euro del 2013 ai 17 milioni 265mila del 2018); quelli della silvicoltura del 69,9 per cento (da 31mila euro a 53mila) e quelli della pesca e acquacoltura con una percentuale altissima che arriva addirittura al 263 per cento, ma i valori in termini assoluti restano ancora bassi (da 800 a 2.905 euro).
Più in generale aumentano le merci dichiarate come provviste di bordo e varie (+68,1); i computer e i prodotti di elettronica ed ottica (+67,6); i macchinari (+62,4); i prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-60,6); i prodotti chimici (+59,6 per cento); i prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (+42,1); le apparecchiature elettriche (+35,2); gli articoli in gomma e materie plastiche (+23,6 per cento); i prodotti delle attività creative, artistiche e d’intrattenimento (+21,3).
In calo, invece, sempre in termini percentuali, i minerali da cave e miniere (-81,6); i prodotti delle attività editoriali (-61,8); i prodotti di carta (-53,7); i prodotti in legno e sughero (-48,4); i prodotti farmaceutici (-30); i mobili (-29,5); i prodotti tessili (-24,4); i prodotti della metallurgia (-21,4); gli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-18,7).
Sul tema dell’internazionalizzazione delle imprese è stata promossa una giornata di approfondimento, dalla Fondazione Messapia, di concerto con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Lecce, l’Associazione Internazionalizzazione commercialisti ed esperti contabili (Aicec), la sezione di Lecce dell’Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc) e Confindustria Lecce. L’appuntamento è per venerdì 5 luglio, alle ore 9, nella sala Bernini del «Grand hotel Tiziano».
Al convegno formativo prenderanno parte professionisti ed imprenditori, con l’obiettivo di diffondere ed incentivare la cultura dell’internazionalizzazione. Si tratta di un interessante momento di confronto tra autorevoli esperti sulle nuove opportunità da cogliere, grazie ai crescenti scambi commerciali con l’estero. Il volume delle esportazioni, infatti, continua a crescere.
All’evento interverranno qualificati relatori di alto profilo. Dopo la registrazione dei partecipanti, porteranno gli indirizzi di saluto Giuseppe Venneri, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Lecce; Fabio Corvino, presidente della Fondazione Messapia; Giuseppe Tamborrino, consigliere dell’Ordine e delegato all’Internazionalizzazione; Pantaleo Greco, consigliere dell’Ordine e delegato al Marketing; Daniel Cannoletta, presidente Aidc sezione di Lecce.
Seguirà una relazione su «I processi di internazionalizzazione delle imprese», a cura di Giovanni Roncucci, presidente della «Roncucci & partners». Prenderà la parola, poi, Rossella Zurlo, account manager Pmi per il Centro-Sud della «Sace Simest», società del gruppo Cassa depositi e prestiti (Cdp), che spiegherà «Il ruolo di Sace Simest nei processi di internazionalizzazione».
Alle 10.30 Michele Locuratolo, consigliere Aicec, illustrerà la «Missione Cina 2019», organizzata dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec). Seguirà un focus sul Paese asiatico, a cura di Andrea Meucci, dell’Ordine dei dottori commercialisti di Perugia.
Alle 11.30 Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio Economico, presenterà le principali «Dinamiche dell’export delle imprese pugliesi».
A mezzogiorno, Luigi De Santis, general manager di Furnirussi Tenuta, parlerà di «Furnirussi Tenuta e Fichissimi: una case history di internazionalizzazione di impresa salentina». Modererà l’incontro Andrea Tafuro, presidente della commissione Internazionalizzazione dell’Ordine dei dottori commercialisti di Lecce.
Agli iscritti al convegno saranno riconosciuti fino a quattro crediti formativi, validi per l’aggiornamento professionale, in base alle ore effettive di presenza. La sessione di studio è organizzata con l’apporto dei componenti delle due locali commissioni (Internazionalizzazione delle imprese e Marketing), istituite in seno all’Ordine dei dottori commercialisti di Lecce. Per maggiori informazioni si può contattare la segreteria organizzativa della Fondazione Messapia al numero 0832/498067 oppure all’indirizzo di posta elettronica info@fondazionemessapia.it.