Intendono approvarlo nel Consiglio comunale del 31 luglio e come al solito far pagare a Pantalone.
Cronaca/ di p.z.
La somma è abbastanza irrisoria ma è la procedura che fa rabbia. Più che la procedura direi il menefreghismo e la stupidità dell’intera vicenda perché giungere a subire una procedura esecutiva mobiliare presso la Tesoreria Comunale da parte di un cittadino per il recupero di un piccolo e legittimo credito, peraltro deliberato con sentenza del Giudice, ha veramente dell’incredibile.
A parte il fatto dell’assurdità che un professionista che ha svolto con diligenza il proprio lavoro debba attendere 12 anni per avere soddisfatto integralmente il proprio credito, resta il danno che ne è derivato in termini economici alle casse comunali.
Per attenerci a date e fatti iniziamo dal 2007, l’anno in cui è stato affidato incarico all’architetto A.A. di restaurare le porte antiche della città.
Nel 2011 il professionista ha completato il proprio lavoro ed il Rup ha approvato lo stato finale dei lavori eseguiti a perfetta regola d’arte.
Di pagamento non se ne parlava. Tant’è che stufo di attendere il professionista si è rivolto al Giudice di Pace. Con proprio decreto ingiuntivo il Giudice ha condannato il Comune di Galatina al pagamento di 3.775 euro per compensi professionali e a 376 euro per interessi di mora e spese di procedura monitoria.
Finito tutto qui? Neanche per idea.
Con Determinazione del gran genio responsabile del Servizio fu allora disposta la liquidazione ed il pagamento dei soli compensi professionali e non anche quella degli interessi di mora e procedura monitoria. O gli stava antipatico il professionista o gli stavano antipatici quei 376 euro.
Antipatie o non antipatie il professionista non è rimasto a guardare ed ha intrapreso procedura esecutiva mobiliare presso terzi (Banca Popolare Pugliese, Tesoreria Comunale) notificando al Comune che il 12/04/2019 il Giudice dell’Esecuzione aveva emesso Ordinanza di pagamento della
complessiva somma di € 1.533,79, di cui € 849,70, in favore del creditore € 664,09, in favore del legale ed € 20,00. trattenute dallo stesso tesoriere, quale terzo pignorato per spese di procedura.
Ecco come 376 euro di debito son diventati 1.553,79 grazie alla leggerezza ed al lassismo di parte del nostro apparato politico burocratico.
Ora, giusto per cambiare e come sempre, Amante & C chiedono al prossimo Consiglio comunale di approvare queste somme come debiti fuori bilancio ed ancora una volta di far pagare ai cittadini piuttosto che ai responsabili. Ci sarà finalmente una presa di coscienza? Un sussulto di orgoglio? Avrà il Consiglio comunale la forza di non approvare questa così fatta delibera? Ci credo poco ma quanto amerei, con i fatti, essere smentito e sbugiardato.