Lettere/di Santino Beccarisi
Carissimo Piero Zurico,
ho letto e seguito lo scambio di opinioni tra lei e il presidente dell’associazione arma aeronautica, sezione di Galatina, Saverio Mengoli. Vorrei dire la mia opinione, se me lo permette. Parlo da persona che nel periodo in questione ero facente parte del Consiglio Direttivo dell’associazione in questione.
È vero che tra il signor Venturiero e l’allora dirigente dell’ufficio tecnico del comune, Rita Taraschi, c’è stata una rottura di un accordo decennale, e qui io non entro in merito, come pure è vero che l’associazione arma aeronautica visto che uno dei simboli di Galatina era stato lasciato nell’oblio ha voluto intervenire chiedendo di accudire l’orologio, in attesa di un accordo tra le parti.
Ma per il bene della cittadinanza, perché l’associazione che io sono “onorato” di essere socio, in quanto io stesso ho indossato la divisa azzurra qualche anno fa, ha sempre operato sul territorio gratuitamente sempre per la crescita ed il bene della città. Dopo due anni che l’orologio è stato seguito dall’associazione gratuitamente, con tutti i sacrifici del caso, visto che la corda giornaliera ignorava le domeniche , il periodo di ferie e le festività varie, con il naturale periodo assicurativo ci è sembrato doveroso mettere nelle mani dell’amministrazione comunale il problema.
Il nostro dovere di associazione era stato fatto e si aspettava che anche altre associazioni potevano continuare l’impegno da noi iniziato. Tutto ciò non è accaduto.
Questo è quanto, caro Piero.
Noi saremo sempre operanti sul territorio a disposizione per il bene di Galatina. Questo mio intervento non vuol essere una presa di posizione nel difendere né Saverio Mengoli, né l’associazione arma aeronautica. Non ne hanno bisogno, ma mi sembrava doveroso fare chiarezza, visto che io ero uno dei diretti interessati di quel periodo.
Piero sono a disposizione per eventuali chiarimenti, magari per una sincera stretta di mano.
**************************************************************************Egr. sig. Santino,
io, lei e l’Associazione non abbiamo bisogno di alcun chiarimento. Sin dai tempi dell’allora presidente sig. Gigi Romano ed anche con lo stesso sig. Mengoli, prima che quest’ultimo si perdesse nei meandri del labirinto della politica, il rapporto è stato limpido, cristallino ed amichevole.
Con molti soci e con Piero Russo in particolare ho rapporti di stima, amicizia e profondo rispetto. Possiamo avere differenze di idee e di vedute, ma nessuno dei due ha mai messo in dubbio onestà e buona fede dell’altro.
Il sig. Mengoli ha invece pensato bene di accusare della sua disinformazione il sottoscritto definendomi disinformato ed in quanto tale di svolgere male il mio lavoro di informazione.
Avevo il dovere verso i lettori del Sedile di dimostrare, adducendo, a sua differenza, prove certe, dove albergasse la disinformazione.
Sa qual’è stato, sig. Santino, il mio cruccio in questa vicenda in cui forzatamente ha voluto tirarmi dentro e ad ogni costo il sig. Mengoli? E’ stata la convinzione che la mia documentazione ed il mio intervento avrebbero procurato nocumento anche all’Associazione che nessuna colpa aveva per le accuse stupide ed infondate del sig. Mengoli. Capisce però che avevo il diritto ed il dovere di difendere me ed il Sedile dalle sue illazioni.
Gli atti, che secondo lui io avrei dovuto leggere, hanno dimostrato che a non leggere o leggere male o a non saper leggere o forse altro ancora non ero certamente io.
Ora se il sig. Mengoli avesse una spina dorsale, se avesse un minimo di onestà intellettuale , dovrebbe dimettersi dal suo incarico di presidente dell’A.A.A..
Se non lo facesse, ritengo (ma questo è solo il mio pensiero) che sarebbe il caso che il direttivo prendesse le distanze dalle sue bugie e chiedesse le sue dimissioni.
Il mio articolo “Per un pugno di euro” aveva un solo obiettivo ed era anche assai chiaro: stimolare l’Amministrazione ad affrontare il problema per dargli una soluzione definitiva. Cordialmente la saluto Pietro Zurico