Eventi/di “Festival Giornalisti del Mesiterraneo”

Web e notizie on line, è cresciuta l’attenzione negli ultimi anni ma il web rimane ancora un ambiente che nasconde insidie e pericoli per i ragazzi. Se ne parlerà domani, nella quinta giornata del Festival, con il giudice Stefano Dambruso eLuca Colombo, country director di Facebook Italia. Una giornata ricca di incontri e seminari, accreditati dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, che inizieranno già dalla mattina.  

6 settembre, ore 9.30, Sala Rettangolare Castello Aragonese

“Mediterraneo e Sahara: migrazioni, conflitti, dialogo”  

Interventi di Zouhir Louassini, Rai News24; Patrizio Nissirio, Ansa; Roberto Mastroianni, Rai News24. Modera Bernardo Notarangelo, direttore Dipartimento Politiche Internazionali Regione Puglia. (Seminario con crediti)

Un’informazione puntuale aiuterebbe a comprendere anche quei conflitti che sono invisibili al resto del mondo. Lo spiega Zouhir Louassini, Rai News24, parlando della zona del Maghreb schiacciata da una situazione geopolitica da lungo tempo complicata: “Dove le richieste di indipendenza rivendicate dal Fronte Polisario nascondono, tra le altre cose, un conflitto acceso fra Algeria e Marocco. Un conflitto che ha portato ad avere fra i due Paesi una delle poche frontiere al mondo chiuse (via terra), e che impedisce una complementarietà fra i popoli maghrebini che può essere invece il modo per stimolare una crescita economica e sostenibile. Una prospettiva, questa, che sarebbe un freno anche all’immigrazione dei tanti giovani che scappano da quelle terre. Ecco allora che il nostro mestiere, attraverso un’informazione su quella parte del mondo, potrebbe creare una pressione utile alla soluzione del problema: un Maghreb stabile e prospero economicamente che avrebbe effetti positivi anche per i Paesi del Sud Europa, come l’Italia, la Spagna, la Francia, che sono in contatto diretto con quell’area del Mediterraneo”.

6 settembre, ore 20.30, Piazza del Popolo

“Web e notizie online: genitori e ragazzi al riparo dai rischi”

Interventi di Stefano Dambruoso, magistrato; Sabrina Martucci, consulente Procura della Repubblica di Bari; Emiliano Cirillo, Tg3 Rai Puglia; Luca Colombo, country director di Facebook Italia; Manuela Moreno, Tg2 Rai. Modera Cecilia Scaldaferri, Agi. (Seminario con crediti)

Oggi registriamo su questi temi un livello di attenzione maggiore rispetto a qualche anno fa, certo il web rimane ancora un ambiente che nasconde insidie e pericoli per i ragazzi. Stefano Dambruoso interviene con uno doppio sguardo: da magistrato ma anche come ex legislatore, essendosi occupato del tema da deputato nella scorsa legislatura. “L’Italia dal punto di vista normativo è in regola: abbiamo adeguato la nostra legislazione a quella europea, che con regolamenti e direttive aveva sottolineato l’importanza della tutela utile al mondo del web, in particolare per i minori 16. Il nostro Paese ha abbassato quella soglia a 14 anni, un dettaglio non in linea con l’obiettivo della Commissione, che però dà il senso dell’attenzione alla normativa recepita. Dal punto di vista operativo si è aperto un percorso articolato nel quale indagini, denunce, processi legati alle nuove norme segnalano casi sempre più frequenti di cosiddetto cyberbullismo e di varie forme di stalking. Tutto questo oggi è amplificato dal Codice Rosso, che ha ulteriormente sollecitato l’intervento immediato degli operatori della giustizia a fronte di denunce di violenze e maltrattamenti fisici ma anche on line. Il web è un mondo in continua evoluzione, oggi i nostri figli già a 7/8  anni utilizzano gli smartphone per essere on line. Fino a qualche anno fa però era una prateria senza regole, oggi c’è molta più attenzione, ma è evidente che il tema non sia di facile gestione: occorre trovare infatti il giusto bilanciamento fra le tutele forti dei minori e gli interessi di un mondo economico che produce lavoro e informazione”. Ma il web può essere anche un grande spazio di libertà, spiega Luca Colombo, country director di Facebook Italia: “Facebook è una piattaforma che offre a tutti la possibilità di far sentire la propria voce e di esprimersi liberamente,  e ciò crea benefici reali per le persone – dalla condivisione di esperienze, alla possibilità di rimanere in contatto con amici e familiari o con la propria comunità. La nostra missione è, infatti, quella di dare alle persone il potere di creare comunità e di rendere il mondo più unito. Questo rappresenta però anche una grossa responsabilità, e ci impegniamo costantemente affinché le persone si sentano al sicuro quando utilizzano i nostri servizi. A livello globale, infatti, Facebook ha triplicato la dimensione del team che si occupa di sicurezza, arrivando a 30.000 persone, e continuiamo a investire in modo consistente per rimuovere e ridurre i contenuti dannosi e per contrastare la diffusione di notizie false e disinformazione sulla  nostra piattaforma”.

6 settembre, ore 22, Piazza del Popolo

“Disparità, democrazia e uguaglianza di genere.  La partecipazione delle donne nel Mediterraneo”

Interventi di Asmae Dachan, Avvenire; Anna Grazia Maraschio, consigliera di parità della Regione Puglia; Zouhir Louassini, Rai News24; Stella Sanseverino, consigliera di parità della Città metropolitana di Bari. Modera Cristina Giudici, Nuove Radici World

Sul mar Mediterraneo si affacciano Paesi con storie e culture molto diverse, “quindi anche i loro percorsi sociali e politici avanzano diversamente”, osserva Asmae Dachan di Avvenire. “Ci sono così luoghi in cui le donne stanno ottenendo risultati in materia di diritti, partecipazione politica e parità di genere, mentre in altri Paesi quello dei diritti umani è un tragitto ancora tutto in salita”. Raccontare allora il dibattito interno a questi luoghi, aggiunge Zouhir Louassini di Rai News24, “può aiutare a comprendere i cambiamenti che queste società stanno vivendo, sia nel caso di quelle che cercano interpretazioni più moderne dell’Islam, sia per quelle che difendono lo Stato laico”. E che, come nel caso dei Paesi del Maghreb, “stanno comunque facendo passi in avanti su questa strada”.

6 settembre, ore 20.30, Largo Porta Alfonsina

“Pluralismo socioculturale e politico-istituzionale nell’informazione”

Interventi di Marcello Veneziani, scrittore e giornalista; Stefano Polli, vice direttore Ansa; Paolo Di Giannantonio, Tg1 Rai; Paola Moscardino, La 7; Domenico Iannacone, Rai 3.  Modera Lino Patruno, giornalista. (Seminario con crediti).

Pluralismo? In realtà, spiega lo scrittore Marcello Veneziani, viviamo in una società dove vige un conformità informativa spaventosa, “nonché una divaricazione fortissima tra realtà e rappresentazione della stessa, con pochissime eccezioni”. Questo, aggiunge Veneziani, spiega il collasso dell’informazione, “e una diffusa diffidenza nei confronti della stessa, che nella percezione popolare diventa interna all’establishment e diviene alibi per non leggere, approfondire, confrontarsi”. Il pluralismo socio-culturale e politico-istituzionale, nel mondo dell’informazione italiana, non è insomma tanto scontato, aggiunge anche il giornalista Lino Patruno, che sottolinea tra l’altro come l’Italia sia solo al 43esimo posto, su 180 Paesi, quanto a libertà e pluralismo dell’informazione: a questa e a molte altre domande questo dibattito cercherà di dare risposte.

6 settembre 2019, ore 22, Largo Porta Alfonsina

“Diritto allo studio nell’Area del Mediterraneo. Accoglienza, integrazione, processi virtuosi”

Interventi di Gavino Nuzzo, Direttore Adisu Puglia; Sebastiano Leo, assessore al Lavoro e Diritto allo studio della Regione Puglia; Patrizio Nissirio, Ansa. Modera Alessio Viola, giornalista

Provengono da Pakistan, India, Marocco, Senegal, ma anche da Russia, Croazia, Moldavia Ucraina e dalla più vicina Albania: sono i ragazzi che popolano la nutrita famiglia di studenti che dall’estero vengono a studiare in Puglia. Motivo che ha spinto la Regione a occuparsi dell’incoming degli studenti stranieri, dotando l’Agenzia per il diritto allo studio universitario di una sorta di “sportello per l’internazionalizzazione”. Un bando a sportello, pubblicato in estate, renderà attivo il servizio dall’anno accademico 2019-2020, anche per chi frequenta i master internazionali.  “Siamo la prima regione in Italia ad occuparci di questo”,  spiega Gavino Nuzzo, direttore Adisu Puglia,  “attraverso un servizio che propone un match fra studenti pugliesi e stranieri, fra territorio e giovani che vengono spesso da molto lontano con l’obiettivo dell’integrazione e dello scambio culturale.  Attraverso lo sportello prendiamo in carico questi ragazzi, anche sulla base di criteri economici, occupandoci dell’assistenza, dei posti letto, della mensa, ma anche delle convenzioni che abbiamo con enti e associati, riguardo a trasporti, sport, teatro, per garantire loro servizi e diritti”.