Un’interruzione di pubblico servizio che non può essere passato come disservizio.

Cronaca/Politica/di Redazione

“Gli utenti del Centro di Salute Mentale di Galatina hanno trovato oggi chiuso il servizio e non hanno avuto alcuna indicazione su come e quando sarà ripresa l’attività”. Il j’accuse proviene dal consigliere comunale Giampiero De Pascalis

“Questa mattina- afferma – mi sono recato personalmente in via Siciliani, 8 perché nella giornata di domenica era stato apposto un avviso, sul portone della struttura, di chiusura temporanea. Questa mattina il servizio non è stato effettivamente erogato quindi c’è un’interruzione di pubblico servizio che non può essere passato come disservizio, come stanno tentando di dire. Sono stato un paio d’ore per  capire come la Asl intendesse risolvere il problema, ma a quanto pare se la prendono comoda”.

“Il problema – prosegue De Pascalis- è sorto qualche giorno fa quando i vigili del fuoco hanno fatto un sopralluogo a seguito di una segnalazione di irregolarità nei locali al piano terra (il Csm si trova al primo piano) occupati dal servizio di Igiene pubblica della Asl di Lecce. Secondo quanto mi è stato riferito, a muovere i rilievi sono stati i sindacati della funzione pubblica e il dirigente dell’ufficio ha poi allertato i vigili del fuoco che sono intervenuti visionando l’intero stabile”.

Sarebbero stati stati i vigili del fuoco che avrebbero dunque imposto una serie di prescrizioni per adeguare lo stabile alle norme di sicurezza: “Al momento- aggiunge De Pascalis- nessuno si è preoccupato di trovare un’alternativa. Questa mattina il responsabile del Csm parlava di un incontro con il sindaco Marcello Amante per mercoledì, finalizzato a trovare una sede alternativa. È indecente che chi è pagato per far funzionare i servizi non si sia preoccupato di trovare una soluzione immediata, anche perché il Santa Caterina Novella ha molti spazi liberi e quindi una soluzione si poteva e si doveva trovare, ma – come sempre quando parliamo di diritto alla salute – chi deve agire non sempre lo fa con la necessaria attenzione e in questo caso stiamo parlando di pazienti fragili che hanno bisogno di grandi attenzioni”

“Mi chiedo – conclude De Pascalis – di chi sia la responsabilità di tutto il disagio e la sofferenza che viene arrecata a chi è in cura presso il Csm di Galatina e se dobbiamo assistere passivi sperando che qualcuno, abbandonato a se stesso, non faccia qualche gesto inconsulto. Certamente quanto sta accadendo a Galatina non è degno di un Paese civile”.