Rubriche/PensieriParole/ di Piero D’Errico.

Avevo poco più di dieci anni e tanta difficoltà  a imparare a memoria le poesie.

Quella canzone invece la conoscevo tutta a memoria, dalla prima all’ ultima parola per le volte che l’ascoltavo in radio e soprattutto per le volte che la sentivo cantare da mia madre.

“Una rotonda sul mare” e poi continuava in un intreccio di malinconia e tristezza che annegavano in una voce calda e graffiante.

Erano gli anni dei sogni, delle balere, di tanti amori che nascevano all’ombra di un “lento” da ballare stretti stretti, guancia a guancia, tra le note struggenti di una indimenticabile canzone.

Fred Bongusto, era un romantico, me lo ricordo elegante, raffinato il suo genere musicale, la sua voce riconoscibile tra altre mille voci.

E’ morto dopo una lunga malattia che lo aveva reso sordo, lo aveva privato di ascoltare la musica, anche la sua.

Con lui se ne va un altro “pezzo” di quello che furono quei mitici anni.

“Vedo gli amici ballare, ma tu non sei qui con me”.

Neanche tu Fred, sei più con noi.

Il tuo disco che suona invece, quello resterà per sempre, il tuo disco che suona continuerà a farlo, ma senza te le tue canzoni saranno più tristi da ascoltare.

Era la musica degli anni ’60.

Erano gli anni ’60 ……… poi abbiamo perso il conto.

Poi gli anni non gli abbiamo più contati.