“Vorranno fare della Torre un “giardino pensile” con rampicanti, mammole e pansé. Che c’è di male?”
Rubriche/Opinioni/di Veronica Romano
Caro Direttore,
ormai non ricordo più da quanto tempo Lei scrive, forse non lo ricorda più neanche Lei, mi rendo però conto che fa ancora fatica a capire che la maggioranza che governa, non è nata per migliorare attraverso una buona politica la nostra città, ma è nata solo per incartarsi in un risultato elettorale probabilmente non più ripetibile, tanto da fare di questa debolezza la sua forza.
Il fatto che Lei lamenta e che riguarda il restauro della Torre dell’Orologio e di un perito agrario nominato RUP, è perfettamente in linea con la politica amministrativa che lo esprime.
Quindi, di che meravigliarsi?
Vorranno fare della Torre un “giardino pensile” con rampicanti, mammole e pansé. E allora che c’è di male?
Lei Direttore si meraviglia delle cose normali, per le quali non avrebbe neanche motivo di meravigliarsi, conoscendone la provenienza.
Lei ama troppo la “normalità”, quello che tutti avrebbero fatto e invece la loro è “arte”, “originalità”.
Chiunque avrebbe fatto cose logiche, cercato compatibilità tra il lavoro da fare e il sapere da avere. Loro no.
Ma come sempre, l’arte, facciamo un po’ di fatica a capirla, riconoscerla, la capiremo più avanti, la capiremo solo col tempo o come si dice, la capiremo “solo vivendo”.
Perché limitare la capacità di ogni singolo rispetto a quello per cui è più portato o anche più preparato?
Bisogna dare spazio, ampliare, aggiornare conoscenze e competenze.
E dico questo anche nel suo interesse.
Pensi un po’: Lei un giorno qualsiasi potrebbe anche essere invitato a presentare il Festival di Sanremo. Accetti, la prego