Rubriche/Ricerche&Studi/di Ufficio Stampa Confartigianato Puglia
I prodotti tipici agroalimentari sulle tavole dei pugliesi. Anche quest’anno, durante le festività natalizie, l’artigianato alimentare locale sosterrà la ripresa dei consumi, a beneficio delle aziende del settore che registreranno un aumento dei ricavi e del fatturato.
In Puglia, il settore dell’artigianato alimentare conta circa 6.300 imprese tra pasticcerie, panifici, pastifici, distillerie, laboratori per la lavorazione di prodotti lattiero-caseari, carni, frutta, ortaggi, pesce, oli, grassi vegetali ed animali. È quanto emerge da una nuova indagine del Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia.
In particolare, il comparto più consistente è quello che raggruppa pasticcerie, panifici e gelaterie con circa 3mila imprese. Seguono i locali che vendono cibi da asporto e le ditte che lavorano prodotti lattiero-caseari. Il settore dell’artigianato alimentare dà lavoro, in Puglia, a 26mila addetti, di cui la gran parte è impiegato in micro e piccole imprese.
«I dati elaborati dal nostro Centro Studi regionale – spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – evidenziano la forza delle produzioni agroalimentari locali.
Il periodo natalizio mette in risalto il meglio di quanto le piccole imprese e gli artigiani pugliesi sono in grado di fare per accontentare i palati dei nostri concittadini, ma non solo. Sono sempre di più gli imprenditori del settore che sono riusciti a compiere eccezionali percorsi di internazionalizzazione: la bontà e la qualità dell’agroalimentare pugliese sono un dato ormai affermato e riconosciuto non solo nel resto d’Italia, ma in tutto il mondo.
Ancora una volta, dunque, c’è da aspettarsi che le festività saranno all’insegna delle nostre produzioni tradizionali. Si tratta di un vero e proprio tesoro ancora troppo esposto a contraffazioni, frodi e violazioni di legge: pericoli che crescono in prossimità delle feste.
Ecco perché – conclude il presidente – il consiglio è quello di prestare grande attenzione, premiando i produttori locali: gli unici in grado di assicurare la qualità e l’artigianalità che sono garanzia di lavorazioni a regola d’arte».
Le festività natalizie e il maggiore reddito disponibile grazie alle tredicesime (che in Italia sono percepite da 18,2 milioni di lavoratori dipendenti e 15,6 milioni di pensionati) modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori facendo registrare a dicembre un valore delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e di bevande superiore del 19 per cento alla media mensile annua. Si stima una spesa delle famiglie italiane, in soli prodotti alimentari a dicembre, che raggiunge i 15 miliardi di euro, ovvero 2,4 miliardi in più rispetto al consumo medio mensile.
I prodotti alimentari più acquistati sono formaggi e latticini con una quota del 6,1 per cento sul totale della spesa in prodotti alimentari e bevande (911 milioni di euro a dicembre), salumi con il 4,9 per cento (742 milioni), pane con il 4,6 per cento (695 milioni) e altri prodotti di panetteria e pasticceria (tra cui rientrano in particolare i dolci da ricorrenza) con il 4,3 per cento (644 milioni), prodotti in cui l’artigianalità rappresenta un importante fattore di qualità.
Segue l’elenco dei prodotti iscritti nel Registro delle denominazioni di origine protette, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tradizionali garantite (Regolamento UE 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012), aggiornato al 26 agosto scorso: arancia del Gargano (categoria Igp); burrata di Andria (Igp); caciocavallo silano (Dop); canestrato pugliese (Dop); carciofo brindisino (Igp); cipolla bianca di Margherita (Igp); clementine del golfo di Taranto (Igp); collina di Brindisi (Dop); olio dauno (Dop); oliva, la bella della Daunia (Dop); lenticchia di Altamura (Igp); limone femminello del Gargano (Igp); mozzarella di bufala campana (Dop); pane di Altamura (Dop); patata novella di Galatina (Dop); olio Terra d’Otranto (Dop); olio Terra di Bari (Dop); olio Terre Tarentine (Dop); ricotta di bufala campana (Dop); uva di Puglia (Igp).