Nella foga delle primarie, cominciano a volare i primi stracci.
Rubriche/Opinioni/di Piero D’Errico
Nessuno si sognerà mai di affermare, neanche gli stessi “interpreti”,
che gli anni di questa legislatura regionale che volge al termine, sono
stati “bellissimi”.
Forse “belli” o forse neanche.
Diciamo “meno peggio” e non ne parliamo più.
Aggiungiamo per maggiore chiarezza che è un dato oggettivo, non
politico.
Ed ecco partite già le primarie del centro-sinistra che designeranno il
candidato alla guida della coalizione e in caso di vittoria alla guida
della Regione.
Ed eccoli con tanto di conferenza stampa, a confrontarsi con gli
“aficionados”, con le sezioni, con i compagni, eccoli alle prese con
stesure di programmi e assegnazione di compiti, eccoli a promettere,
a garantire, ad assicurare.
Solo che nella corsa e soprattutto nella foga delle primarie, cominciano
a volare i primi stracci, le prime accuse, i primi, non troppo velati,
attacchi.
E anche se governano insieme, le responsabilità del “capo” sono
maggiori, sono più evidenti, più identificabili e dirette.
Ecco allora venir fuori, responsabilità giuste e a volte ingiuste, venir
fuori imbrogli e magagne, prese di distanza e distinguo.
Viene fuori per esempio che la legislatura che sta per finire ha visto
completarsi la totale distruzione di piante che credevamo secolari,
insieme alla nostra economia, alla nostra tradizione, al nostro lavoro.
Tra cartomanti, tarocchi e complotti ci siamo incartati nell’immobilismo
e in quella perdita di tempo che ha fatto il resto.
I candidati alle primarie continueranno a rinfacciarsi le responsabilità
sull’ILVA, che ha finito per non tutelare né lavoro né salute.
Parleranno del piano ospedaliero e di paesi interi che sono in attesa del
“voto” per dimostrare il loro disappunto, per protestare contro le chiusure,
semi chiusure, mezze chiusure.
Dove è stata sin troppo evidente, la tutela delle esigenze politiche sulle
esigenze del territorio.
Dove la gente è tenuta “calda” da chi ha interesse, in attesa del voto.
Sono sicuro che a qualche candidato verrà in mente di manifestare
la sua contrarietà alla chiusura dell’ospedale del paese dove si troverà,
anzi assicurerà il suo impegno per la riapertura o almeno per un
ampliamento, gettando ovviamente tutta la colpa sul Presidente.
Si finirà di parlare di Programma di Sviluppo Rurale ( PSR ) e del
pericolo di dover restituire soldi non spesi, oltre alla “gioia” di essere
l’unica regione d’Italia a restituire risorse.
E in mezzo a tutto questo si indebolirà complessivamente tutto il centro
sinistra e la sua credibilità, ma va bene uguale purché si vincano le
primarie.
Poco importa se il vincitore delle primarie e per effetto delle stesse,
diventerà lo sconfitto delle secondarie, per quanto si sarà demolito e
screditato, dai concorrenti alle primarie, lo schieramento.
Se poi al candidato alle primarie di Brindisi verrà in mente di fare quello
che io avrei già sperato facesse e cioè proporsi il candidato unitario
delle province di LECCE, BRINDISI, TARANTO, contro il Bari centrismo
che è stato sempre il vero problema, allora il cerchio si è chiuso.
Da tener presente per concludere che ogni accusa, anche velata, lanciata
tra i candidati alle primarie, verrà fatta propria, amplificata e sviluppata,
dall’altra sfidante coalizione, con il reale rischio di una sconfitta oltre
che annunciata, anche cercata.
Non sfuggirà di ricordare in qualche occasione, la “disponibilità” del
Presidente all’apertura politica a personaggi “disponibili” di diverso
schieramento, la ricerca di convergenza con politici del così detto
“centro-destra” più che la ricerca di convergenza a sinistra.
Beh!! gli ingredienti ci sono tutti e abbiamo pure cominciato.
Ci sarà da ridere o forse no. Ci sarà solo da SORRIDERE.